Politica
23 Novembre 2020
Il vicesindaco replica duramente all'appellativo affibbiatogli di "disonorevole". E la consigliera Pd risponde suggerendogli cosa sarebbe stato invece per lui più 'onorevole'

Lodi vs Baraldi, botta e risposta al veleno sui social

di Redazione | 4 min

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Botta e risposta sui social tra il vicesindaco Nicola Lodi e la consigliera comunale del Pd Ilaria Baraldi dopo che quest’ultima, in seguito alla notizia di Estense.com, che ha scoperto un’altra condanna nel passato giudiziario di ‘Naomo’ per contributi non versati ai dipendenti, aveva dichiarato “disonorevole un vicesindaco così“.

Lodi risponde sulla sua frequentata pagina Facebook replicando alla Baraldi che “disonorevole è non aver mai faticato nella vita e pretendere di fare la morale agli altri”, elencando poi tutta una lunga serie di motivi per cui quel “disonorevole” sarebbe da attribuire alla cosigliera dem, cioè “vestire i panni (griffati) dell’attivista di sinistra e non rispettare le giuste paure dei cittadini, definendole “percezioni””, ma anche “nascere con la camicia, non sporcarsi mai le mani e offendere il lavoro duro degli agenti, affermando di avere paura degli agenti in tenuta antisommossa piuttosto che gli spaccini in bicicletta”. Contro di lei anche il fatto di “amministrare una città per anni fingendo di non vedere la mafia nigeriana che dilaga”, “perdere le elezioni e non riuscire a farsene una ragione” e “una volta finiti all’opposizione, non avere più argomenti se non la solita vecchia abitudine del Pd di gettare fango sull’avversario scavando nel passato personale dimenticando che c’è una legge che norma la candidabilità o meno, quella legge il sottoscritto non l’ha violata e non sarà certo una rabbiosa piddina a decidere se posso o meno fare politica”. Dopo di che “Naomo” si dice convinto che “alle prossime elezioni sarete spazzati via una seconda volta aumentando ancora le preferenze conquistate con duro lavoro e sopratutto democraticamente”. Ma non si accontenta e accusa: “Oramai non avete più le mani nei famosi rubinetti e gli amici degli amici vi hanno abbandonato apprezzando chi lavora per il bene della città e non per affari ben noti a tutti. Le ricordo solo un nome di una certa cooperativa per non citarne altre. Le coccinelle”.

Immediata la controreplica della Baraldi, che nel rivolgersi a Lodi cambia registro e dal “disonorevole” passa a elencare ciò che dovrebbe essere stato invece più “onorevole” nel comportamento passato e presente del vicesindaco, ovvero “non rubare”, “non stalkerizzare qualcuno al punto da indurre il questore ad ammonirti”, “non sottrarre beni sottoposti a pignoramento”, “non farsi fotografare sul luogo del lavoro in mansioni diverse dalle tue allo scopo di denunciare il datore di lavoro (e poi perdere la causa)”, “ammettere pubblicamente di aver sbagliato e chiedere scusa, senza nasconderlo ai ferraresi, ingannandoli”. Ma l’elenco prosegue ed è davvero lungo, trattandosi di “Naomo”: si va dal “non minacciare e insultare i giornalisti” a “non credere che un essere umano possa essere preso “a calci in culo” solo perché nato in un altro paese, con un colore di pelle diversa, con meno fortuna”, da “liberare un alloggio pubblico se si guadagnano 5 mila euro al mese per consentire a chi è in difficoltà di poterlo occupare” a “immaginare la vita che conduce una persona disabile e rispettarla, evitando di girare per strada con un pass per disabili se non lo si è, o inseguire le persone per strada, magari seduto comodamente sulla macchina del Comune”. Ma “onorevole”, secondo la Baraldi, sarebbe anche “se si fanno dei debiti per qualsiasi ragione, fare di tutto per pagarli” e “se si hanno dipendenti, rispettare il lavoro degli altri e pagare i contributi”. Onorevole, prosegue la consigliera, “è non leggere le motivazioni di un giudice che scrive che hai provocato un “grave danno” a chi si fidava e ha lavorato per te e che lo  hai fatto “per motivi di lucro””, oltre a “non leggere che un tribunale, che purtroppo fu profetico, non ti concede benefici perché pensa che non sei in grado di ravvederti”. “Onorevole – scrive infine Ilaria Baraldi nel suo post – è non mettersi la stella da sceriffo e indagare su persone che non lo meritano, o non fingersi investigatori, che del racket del latte in polvere, ad esempio, non si è saputo più nulla. Onorevole è non permettere che i tuoi concittadini diventino lo zimbello d’Italia a causa tua”.

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