Ostellato. Proseguono gli scioperi in Fox Bompani a Ostellato nell’ambito dello stato di agitazione aperto nelle scorse giornate da Fiom e Rsu aziendale.

Mercoledì 28 ottobre ha scioperato per l’intera giornata il reparto stampaggio. Giovedì 29 ottobre ha scioperato per l’intera giornata il reparto smalteria. Tra lunedì 2 e martedì 3 novembre ha scioperato per 8 ore complessive il reparto montaggio.

Giovedì 5 novembre lo sciopero per il rinnovo del Ccnl Federmeccanica verrà esteso all’intera giornata lavorativa, “nonostante per l’azienda – dichiarano i sindacati – come pubblicamente dichiarato, non sia concepibile che nel 2020 si rivendichi un contratto nazionale che porti salario certo e diritti alle lavoratrici e ai lavoratori. Nulla di diverso potrebbe dire un’azienda che dichiara di non riconoscere la contrattazione aziendale costata negli anni centinaia di ore di sciopero alle lavoratrici e ai lavoratori”.

Secondo i rappresentanti dei lavoratori la risposta dell’impresa all’iniziativa sindacale “è sempre più scomposta”. “Da un lato – dicono – continuano a essere consegnati ai lavoratori provvedimenti disciplinari per futili motivi e nella giornata di oggi avranno luogo diverse audizioni per le giustificazioni. Dall’altro, in occasione di una delle iniziative di sciopero, l’azienda ha fatto ricorso a fornitura esterna per lavorazioni solitamente svolte internamente, sospendendo poi, il giorno seguente lo sciopero, parte dell’attività produttiva e lasciando a casa i lavoratori coinvolti. Il tutto in un contesto nel quale l’attività produttiva nei reparti è sempre più caratterizzata da problemi organizzativi e inefficienze”.

La Fiom e la Rsu ribadiscono quindi che “per il futuro dell’azienda è necessario discutere e risolvere i crescenti problemi produttivi quotidiani, ristabilire le relazioni sindacali, ripristinare pienamente la contrattazione aziendale per tutti i lavoratori”. “Per una azienda che fa dell’immagine la propria ragione di esistere – concludono – non pagare i lavoratori come devono essere pagati non è certo un buon esempio”.