Tre anni per aver causato la bancarotta della sua società. Il tribunale di Ferrara ha decretato un’altra condanna per il commercialista Riccardo Schincaglia, 52 anni, già noto alle cronache giudiziarie locali.
Questa volta al professionista ferrarese era contestata la bancarotta documentale e la bancarotta distrattiva. Entrambe le imputazioni erano collegate alla sua società Eta Beta srl, fallita nel 2012,
Per quanto riguarda la prima contestazione, il giudice collegiale (presidente Giacomelli con a latere Martinelli e Migliorelli) ha assolto l’imputato, difeso dall’avvocato Alberto Bova, dalla contestazione di aver nascosto al curatore fallimentare i libri contabili.
Non è stata provata la colpevolezza nemmeno un ammanco di 85mila euro relativa al valore di un’auto di lusso intestata alla società.
La condanna è arrivata invece per dei prelievi non giustificati dai conti societari. Nello specifico si parla di circa 24mila prelevati tramite bancomat e 22mila attraverso bonifici.
Viste le premesse, si può ritenere “parzialmente soddisfatto” il suo legale, che attende le motivazioni della sentenza per valutare l’appello.
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