Politica
22 Ottobre 2020
La reazione alla risposta di Giorgio Zauli alle richieste delle associazioni ferraresi che gli chiedevano chiarimenti in merito alla sua firma apposta nell’appello contro il ddl Zan

Arcigay: “Così il rettore tradisce il suo ruolo istituzionale”

di Redazione | 2 min

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Il rettore Giorgio Zauli

Dopo la sibillina risposta di Giorgio Zauli alle richieste delle associazioni ferraresi che gli chiedevano chiarimenti in merito alla sua firma apposta nell’appello contro il ddl Zan, alla reazione della consigliera Ilaria Baraldi (Pd) segue quella dell’Arcigay ferrarese, che riportiamo integralmente.

“Magnifico Rettore,

Leggiamo sulla stampa locale la Sua replica all’appello che tutte e tutti noi Le abbiamo rivolto.

Assodiamo, dalla Sua mancata smentita, l’autenticità della firma recante il Suo nome apposta all’appello pubblicato su “L’Occidentale”.

Constatiamo anche che nella sua replica sottolinea la sua «posizione liberale e libertaria che pone al centro la persona umana nella sua integrità e unicità esistenziale, in piena aderenza all’art.3 della Costituzione della Repubblica italiana» che recita «tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinione politica condizioni personali e sociali».

Le chiediamo dunque, come può Lei, che si definisce liberale e libertario, conciliare questa Sua posizione con quanto scritto nell’appello che Lei ha sottoscritto?  Non crede che essere contrari all’estensione di tutele verso le persone LGBTI+, così come proposto dal Disegno di Legge Zan, si discosti nettamente dall’onorare quell’Art.3 della Costituzione Italiana verso il quale sia Lei che tutte e tutti noi sentiamo di aderire idealmente? Crede per caso che la pari dignità di cui sopra non debbano coinvolgere le persone LGBTI+?

Dalla sua adesione sembrerebbe che lei pensi davvero che l’estensione della Legge Mancino possa togliere la libertà di espressione e opinione a coloro che ritengono le persone LGBTI+ “malate, sbagliate e contronatura”.

Eppure, Magnifico Rettore, da uomo di Scienza e Conoscenza sa meglio di me che una legge dello Stato non può certo violare la Costituzione, pertanto la sua libertà di espressione e opinione non sarà mai oggetto di censura, così come non lo saranno i valori “giudaico-cristiani” che secondo il testo della lettera da Lei firmata non potrebbero essere più liberamente espressi.

Ci permetta di dirLe che le Sue motivazioni sono poco convincenti e contraddittorie. Tuttavia, la questione non sono le Sue umane contraddizioni – Lei è libero di pensare, dire e contraddire ciò che vuole – la questione è che con quella Sua firma a calce Lei ha tradito il Suo ruolo istituzionale che deve essere di garanzia e rappresentanza per tutte/i e di tutte/i.

Ora sappiamo che così non è e che le persone LGBTI+ appartenenti alla comunità Universitaria ferrarese non godranno dell’imparzialità di giudizio del suo Magnifico Rettore”.

Arcigay Ferrara – «Gli Occhiali d’Oro» di Giorgio Bassani

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