Cento
21 Ottobre 2020
Guaraldi e Balboni chiedono al consiglio il voto sull’unificazione

Frazioni: “Stop alla frammentazione di Casumaro e Bevilacqua”

di Redazione | 3 min

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Cento. Un ordine del giorno a firma del consigliere comunale e provinciale Alessandro Guaraldi e dalla consigliere comunale Silvia Balboni è stato presentato in questi giorni per discutere in consiglio la questione dell’unificazione delle frazioni di Casumaro e Bevilacqua sotto il comune di Cento.

“Le due frazioni presentano una situazione amministrativa e territoriale complicata e molto particolare” premettono nell’ordine del giorno i due consiglieri di maggioranza.

La frazione di Bevilacqua è divisa tra il Comune di Cento e quello di Crevalcore, mentre la frazione di Casumaro è addirittura divisa fra tre amministrazioni comunali: Cento, Finale Emilia e Bondeno. Una ripartizione di competenze amministrative e istituzionali che si ripercuote anche a livello provinciale visto che Bevilacqua è divisa tra Ferrara e Bologna mentre Casumaro tra Ferrara e Modena.

Una situazione di frammentazione territoriale ha negli anni ha creato numerosi disagi, in entrambe le frazioni e oggi si mostra un ostacolo incomprensibile ai residenti che spesso non comprendono dove stanno i confini e di chi sia la competenza delle strade di frontiera.

Una situazione che sta a cuore e che vorrebbe risolvere il consigliere di Casumaro Guaraldi, che afferma: “Gli abitanti di Casumaro da tempo si lamentano delle numerose difficoltà derivanti da questa frammentazione territoriale”. Poi fa l’esempio: la caserma dei carabinieri. “L’immobile risulta essere di competenza del comune di Finale Emilia ma la caserma è sotto il comando dei carabinieri della compagnia di Cento”. E aggiunge: “Dopo la pandemia con la consigliera Balboni ci siamo accorti dei tanti disagi che si sono creati a causa di questa frammentazione e abbiamo deciso di andare alla radice del problema per cercare di risolverlo. Riteniamo che la nostra proposta al consiglio sia piuttosto coraggiosa ma se dovesse passare con il voto di tutti Casumaro e Bevilacqua finalmente, passando nella loro completezza sotto Cento, risolverebbero molti probelmi che oggi ha la popolazione anche dopo il lockdown”. Guaraldi conclude poi affermando: “Durante il lockdown vedere metà paese in zona rossa e metà no, vedere alcune attività chiuse e altre aperte e, nel contempo, non potersi nemmeno muovere per attraversare la strada ed andare a far spesa ci ha spinto a portare quanto prima all’attenzione del consiglio la situazione affinché non si ripeta mai più”.

In supporto a Guaraldi arrivano anche le parole della consigliera Silvia Balboni di Bevilacqua che con convinzione dichiara: “Anche nella mia frazione, divisa tra la provincia di Ferrara e Bologna, si potrebbe ripetere il problema che si è presentato a Casumaro durante il periodo di pre-lockdown e nel caso di nuove chiusure riteniamo che si debbano scongiurare le situazioni assurde che si sono presentate di volta in volta in questi territori”. E Balboni precisa: “Ricordo che poi durante il lockdown i residenti di Bevilacqua e di Crevalcore per andare in farmacia e all’ufficio postale erano obbligati a muoversi nella provincia bolognese, nonostante a pochi chilometri da loro, ad esempio a Renazzo, ci fossero tutti i servizi e i negozi necessari a servire anche la nostra comunità”. La consigliera poi parla di un corto circuito che si presentò anche per alcuni servizi essenziali come la raccolta differenziata e commenta: “Deve essere unificata per garantire un servizio più snello e condiviso dall’intera frazione”. Con queste premesse poi si rivolge all’intero consesso per chiedere “che il documento che proponiamo venga condiviso ad unanimità”.

L’ordine del giorno sarà trattato al prossimo consiglio comunale utile, dove appunto verrà richiesto, al sindaco e alla giunta, di attivarsi per avviare l’iter necessario ad unificare le rispettive frazioni sotto il Comune centese e la relativa provincia di appartenenza “per poter agevolare la vita nelle frazioni di confine in oggetto sia per la gestione ordinaria che per quella in tempi di covid.

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