Molino. Schianto auto-mietitrebbia in località Molino, poco distante dalle fabbriche di ceramiche e laterizi. Gravemente ferito un 64enne automobilista del posto.
E’ successo sulla Sp10, la strada provinciale che in quel tratto prende il nome di Maria Margotti, la mondina filese uccisa nel 1949, a Marmorta di Molinella, nel corso di uno sciopero bracciantile indetto dai sindacati contro il fenomeno del crumirismo di quel tempo. L’incidente è avvenuto intorno alle 18, di mercoledì 7 ottobre. A quell’ora un 64enne, del posto, tornava a casa a Filo, dove abita. Veniva da Longastrino, dopo aver fatto visita al figlio. Ma per cause ancora al vaglio dei carabinieri e della polizia locale dell’Unione Valli e Delizie, che hanno rilevato il caso ed effettuato il servizio viabilità, la sua vettura, una Nissan Qahsqai, ha sbattuto con la fiancata sinistra, lato guida, contro l’avantreno di una mietitrebbia che procedeva in senso opposto di marcia.
Ancora non è dunque ben chiara l’esatta dinamica del sinistro. Pare comunque che il conducente della macchina sia stato abbagliato dai raggi del sole, che gli avrebbero occultato la visibilità, tanto da invadere, anche se in minima parte, l’altra carreggiata. Ma si tratta ancora di una ipotesi, una materia che è comunque al centro delle indagini degli inquirenti.
Di certo c’è che il fatto è successo in un percorso sinuoso, non molto largo, stretto tra due guard-rail, già teatro di altri fuoristrada e scontri, frontali e non, anche mortali. Ingredienti insomma che renderebbero difficoltoso l’incrocio di due veicoli in transito, soprattutto se uno dei due è di dimensioni “extra large”, come nella fattispecie.
A bordo della mietitrebbia, che sembra fosse regolarmente autorizzata, scortata e segnalata per circolare lungo quel tragitto, viaggiavano due persone, di cui una al volante, rimaste entrambe praticamente illese. Al termine dei lavori stavano riportando il mezzo nella rimessa di un’azienda contoterzista. Ad avere la peggio è stato l’automobilista, rimasto seriamente ferito e incastrato tra le lamiere dell’abitacolo. Tanto che per liberarlo c’è voluto l’intervento dell’equipe medica del 118, che ha poi trasportato in ambulanza il paziente all’ospedale Sant’Anna di Cona con un codice di gravità rosso, e dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Portomaggiore, che hanno anche messo in sicurezza il sito. Nel mentre l’elisoccorso, alzatosi in volo da Ravenna, è rientrato alla base.
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