Spal
30 Settembre 2020
L'ex bomber torna al Mazza con il suo Bari: "Vagnati mi disse che non avrebbero rinnovato il mio contratto e mi cadde il mondo addosso. Biancazzurri tra i favoriti in B"

La Spal e Antenucci avversari per una notte: “Grazie Ferrara, ma non pensavo di andarmene”

di Redazione | 4 min

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(foto di Alessandro Castaldi)

di Davide Soattin

Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano. D’accordo, da avversari verrebbe da dire in questa circostanza, ma comunque ritornano. Lo sa bene Mirco Antenucci, che conta le ore che lo separano dalla partita valevole per il secondo turno di Coppa Italia, che il suo Bari disputerà questa sera contro la Spal.

Una sorta di viaggio nel tempo e nei ricordi per l’ex attaccante dei biancazzurri, protagonista ieri pomeriggio di una call-conference con la stampa ferrarese per presentare la gara e abbracciare con il pensiero la città che per tre anni l’ha adottato e consacrato a idolo nella storia dell’Ars et Labor: “Domani (oggi, ndr) penso sarà davvero emozionante, perché poter tornare a Ferrara per giocare sarà come far ritorno in quella che è una seconda casa. Purtroppo giocheremo senza pubblico, o quasi. Ma tornare in città e poi rivedere alcuni dei miei vecchi compagni, i magazzinieri e le persone in società, sarà un bel ritorno al passato

Un passato che, insieme ai momenti bellissimi come “la vittoria di Latina, il 2 a 3 al Parma o i semplici aperitivi con la squadra in centro storico”, porta inevitabilmente con sé anche l’amarezza e la delusione per non aver avuto l’opportunità di proseguire la propria carriera alla Spal: “L’estate scorsa non si era ancora fatto vivo nessuno e così ho chiamato Davide Vagnati perché da capitano, oltre che ai discorsi di mercato, con lui mi occupavo anche di questioni di organizzative. Non mi avevano ancora fatto sapere nulla, ma già io avvertito uno strano clima nei miei confronti”.

Antenucci ha spiegato: “Al telefono, il direttore mi disse subito che il mio contratto non sarebbe stato rinnovato perché volevano ringiovanire la rosa e puntare su altri attaccanti dal punto di vista tecnico, essendo io in scadenza. L’unica cosa che ha fatto è poi stata quella di non rinnovarmi il contratto, poiché di giovani non ne ha presi e non ha acquistato nemmeno altri attaccanti. Su tre motivazioni, è stato di parola solo su una. Mi è caduto il mondo addosso e sinceramente non me l’aspettavo. Non posso però che  ringraziare la Spal. Anzi, anche quest’anno ho sentito sia il presidente Mattioli che la famiglia Colombarini per telefono. Ma a me non è mai piaciuto restare a prescindere da certe scelte e ho preso una strada diversa”.

Quella strada che l’ha condotto fino a Bari: “Mi sono adattato subito alla nuova realtà, anche se la C è un campionato difficile con tanto agonismo e tanti buoni giocatori. Non conoscevo la categoria, ma mi sono fidato del progetto di De Laurentiis. Durante lo scorso campionato siamo arrivati a un passo dall’obiettivo e quest’anno ci riproveremo. Così come ce la giocheremo con la Spal. Abbiamo un sacco di ragazzi giovani in squadra e sicuramente sarà una bella esperienza scendere in campo in uno stadio davvero bello e importante come il Paolo Mazza”.

“Insieme a Di Cesare – ha proseguito l’ex capitano – sono uno dei più anziani del gruppo e sicuramente mi sento di avere diverse responsabilità in più. C’è bisogno di gente che se le prenda ed è giusto che sia io a farlo alla mia età, vista l’esperienza. Ho così il compito di aiutare la squadra sia a livello tecnico che tattico. Peccato davvero per la mazzata dello scorso anno, ma siamo ripartiti bene vincendo sia in campionato che in Coppa Italia”.

Prossimo ostacolo, la sua Spal: “Se dovessi commentare la stagione appena conclusa, penso sia antipatico. Non è mai bello stare a dire cos’è andato o meno storto. Non ero presente, ma quelle sono annate in cui non ti riesce nulla. Dopo tre anni fantastici fatti in Serie A, vederla retrocedere è dispiaciuto a tutti. Ora ha dei valori importanti ed è di sicuro tra le favorite in B. Poi sappiamo che è un campionato non semplice. Ci saranno due o tre squadre che saranno la sorpresa, ma la Spal è forte”.

E potrebbe esserlo ulteriormente, semmai si avverasse la suggestione Mora-bis nei prossimi giorni: “Lui conosce meglio, o come me, l’ambiente ferrarese. Penso sarebbe un bel ritorno, seppur credo sia difficile vincere ancora o ricreare ciò che abbiamo creato noi a Ferrara. Si è trattato di alchimie, di formule che non si creano sempre. Io gli auguro il meglio, sia che torni alla Spal, sia che rimanga La Spezia. È davvero un grande ragazzo”.

“Si tratta di una delle mie idee post-calcio – ha concluso Antenucci, riferendosi alla possibilità di tornare ad abitare a Ferrara in un prossimo futuro – anche perché a livello di qualità della vita mi piacerebbe tornarci a vivere. La casa già ce l’ho. Sto valutando con la mia famiglia e poi vedremo cosa succederà, soprattutto anche in relazione a quali strade intraprenderò prossimamente a livello calcistico”.

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