di Matteo Bellinazzi
Sold out anche per la seconda edizione del Tedx Ferrara, il cui titolo non poteva essere più appropriato, “Age of change”. Ed è proprio la capacità di adattarsi ai cambiamenti che ha contribuito al successo anche di questo evento che tra il rinvio causa covid e il cambio di location causa maltempo alla fine è riuscito nel suo intento di riportare al teatro Nuovo le “idee che meritano di essere diffuse”.
Una proposta di argomento che poi si è tramutato in una realtà che tutti abbiamo vissuto nei mesi scorsi e che i dieci speaker, tramite il filo conduttore di Miriam Previati, hanno interpretato e condiviso, coinvolgendo gli spettatori con le loro idee inerenti al cambiamento in molteplici settori, tra società, imprenditoria, ricerca, design, progettazione, cinema, social e viaggi.
Giulia Pasquini, Giulia Clementi e Daria Airad, le interpreti Lis Happy Free Hands, hanno spiegato “la lingua dei segni: evoluzione, cambiamenti e passi avanti” per far comprendere il modo di comunicare dei non udenti, immedesimando gli spettatori in un nuovo modo di percepire il mondo che ci circonda.
La ricercatrice Unife Carlotta Giorgi ha condotto un viaggio nel mondo della ricerca scientifica con “alla ricerca della progettazione: come diventare un laboratorio modello europeo”. Un talk che risponde alle domande su cos’è la ricerca scientifica biomedica esplorando questo lavoro creativo. Una ricerca necessaria e indispensabile tramite il metodo scientifico che Giorgi ha applicato per studiare i tumori.
Lo speaker radiofonico Fulvio Giuliani ha poi cercato di insegnare a combattere e gestire la paura che spesso è associata al cambiamento con “Non avere paura: un viaggio tra le nostre certezze e incertezze”.
Inevitabile parlare poi di futuro insieme al managing director Giorgio Soffiato con “Se fossi il futuro” che è andato a sviscerare una società signorile di massa che non produce più reddito, pieno di persone che giudicano troppo e che nel contesto globale in cui viviamo dovrebbe giudicare di meno e darsi da fare di più.
Il cambiamento deve anche essere sostenibilità, spiegata dal progettista Sergio Fortini che ha parlato di “Metropoli di Paesaggio: la mobilità lenta va veloce”, un tessuto funzionante di mobilità sostenibile, un cambio di paradigma culturale per interpretare città e territorio che la comprende come unico sistema che fa connettere le persone.
Non sono stati tralasciati temi delicati con “Don’t go viral: revenge porn e cyberbullismo” trattati dalle criminologhe Roberta Brega e Giulia Perrone che hanno discusso due fenomeni che costituiscono la nuova frontiera della violenza online. Una diffusione di materiale illecito che sta normalizzando la nostra percezione della violenza e della pornografia in una società dove l’uso dei dispositivi social è portato all’eccesso.
Il fondatore di Ferrara Città del Cinema Stefano Muroni ha illustrato poi “Un’impresa della creatività”, raccontando la sua storia, da bambino della provincia di Ferrara che desiderava tanto fare l’attore e che per realizzare i suoi sogni ha dovuto trasformare la propria creatività in un’impresa che permette di trasformare l’arte di esprimersi in un lavoro.
Sempre di sostenibilità si è occupata la giornalista Laura Traldi, stavolta legata al design, con per “Progettare il cambiamento e cosa significa per i designer”. Focus del talk il passaggio dall’obsolescenza programmata alla riparabilità dei prodotti. Un cambiamento necessario per il processo di trasformazione verso un’economia circolare a partire dalla progettazione degli oggetti.
Un’altra cosa che caratterizza il cambiamento è la nuova terminologia che Renzo Marrazzo, chief techical officer a 22Hbg, ha spiegato con il suo talk “Smart thinking: l’intelligenza artificiale incontra l’uomo”. Come trovare l’equilibrio nella nuova società strettamente integrata con l’intelligenza artificiale e l’assistenza virtuale.
A chiudere questo circolo di idee in movimento il globetrotter Mattia Miraglio che reduce dal giro del mondo a piedi ha raccontato “Il potere del cambiamento”, come trovare il coraggio di mollare tutto per trovare la propria felicità.
Tra talk, fuori programma musicali e interazione con gli spettaori ancora una volta il TedxFerrara ha fatto da intermediario tra un pubblico curioso e interessato a capire e conoscere un cambiamento che è stato tangibile, e che da un lato è ancora tutto da scoprire, con speaker che hanno condiviso le loro idee sulla direzione del nostro cammino.
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