Da anni passeggio, ogni mattina in via Ercole d’Este, una della più belle vie d’Europa. Dal Castello, arrivare con lo sguardo alla casa del boia, con la prima parte ai palazzi rinascimentali, ai pioppi nell’ultima parte, alimenta il bisogno di bellezza di cui ci rendiamo conto quando ne veniamo privati.
Da un anno sono presenti macchine parcheggiate che snaturano quella realtà e ne cambiano radicalmente la fruizione. Spero che se ne accorga anche la giunta o che qualcuno animi una campagna che riporti quel nostro patrimonio alla fruizione a cui siamo abituati. Ercole d’Este ha una sua specie di sacralità, offesa e deturpata dalle macchine parcheggiate.
Andrea Mezzogori
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