Portomaggiore
18 Settembre 2020
Roberto Badolato segnala la situazione di abbandono: "Pensare a incentivi per rilanciare la frazione portuense"

Portorotta, “frazione dimenticata da troppo tempo”

di Redazione | 2 min

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Portorotta. “C’era una volta una ridente frazione del nostro territorio dotata dei servizi necessari, i bar, la bottega degli alimentari, il forno, la macelleria, la scuola e dove nelle serate estive funzionava anche una piccola balera; insomma tutti quei servizi necessari ad una piccola comunità. Sembra l’inizio di una favola ma è la realtà e oggi tutto ciò si è volatilizzato”.

Inizia così il suo intervento il capogruppo Roberto Badolato raccogliendo il grido di dolore dei residenti “superstiti” a Portorotta per poi evidenziare la “situazione di abbandono che oggi paga la frazione portuense”.

“Tutto questo non c’è più e la frazione, che paga un drammatico abbandono di interesse da parte dell’amministrazione comunale la quale si ricorda della sua esistenza solo in occasione delle consultazioni elettorali per poi sparire dai radar fino alle consultazioni successive, oggi è divenuta una sorta di frazione dormitorio fantasma – racconta Badolato – e brilla unicamente per altri fattori: una alta concentrazione di immigrati, nessun servizio pubblico, erba alta in ogni dove, immobili ristrutturati ma abbandonati a se stessi, argini del canale nell’incuria più totale e ponti con protezioni divelte”.

Su queste problematiche “da anni dibattiamo con Provincia e Comune, sempre più lontane e scollate dalla realtà dei fatti, senza ottenere risposte esaurienti e nel frattempo assistiamo impotenti all’inesorabile declino di questa bistrattata frazione verso la quale l’unico sostegno rimangono quegli instancabili e volonterosi residenti attaccati alle loro radici che effettuano, pur tra mille difficoltà, gli interventi utili al decoro della frazione stessa”.

“Perché non valutare la possibilità di interventi mirati al rilancio di questa frazione? – conclude la sua reprimenda il portavoce della destra portuense -. Perché non ipotizzare contributi, agevolazioni o esenzioni totali dai tributi a favore di chi volesse aprire una qualsivoglia attività commerciale, come accade per comuni a noi vicini evidentemente più attenti della nostra amministrazione al rilancio del proprio territorio?  Magari ricercando idonee modalità che consentano un intervento iniziale a carico dell’amministrazione comunale, così come accade per progetti di pubblica utilità, valutando se esista la possibilità di attingere ai fondi e ai contributi che vengono messi a disposizione per il recupero delle periferie abbandonate? Potrebbe essere un incentivo a restare, a tornare o ad abitarvi anche per i giovani in cerca di una nuova occupazione cercando così di ridare vita a questa, da troppo tempo, dimenticata frazione”.

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