Poggio Renatico. Più che un viaggio è un rodeo. Tra buche, cartelli stradali divelti o cortesemente appoggiati a bordo strada, vegetazione quasi “amazzonica”, illuminazione a prova di buco nero, il tratto di Cisapadana che corre tra Poggio Renatico e San Carlo è diventato ormai una corsa a ostacoli.
Il tratto, inaugurato ormai nel lontano 2007 e costato oltre 20 milioni di euro, è di competenza dell’amministrazione provinciale. Ma di manutenzione non se ne vede da tempo.
A denunciare la situazione, con una sorta di road movie girato con il telefonino e postato su Facebook, è l’imprenditore Giulio Barbieri, che da diversi anni si è insediato con la sua azienda – leader nel mondo nel campo di tende e tensostrutture – proprio a Poggio Renatico.
“È ormai un viaggio nel degrado” dice senza mezzi termini Barbieri. E mentre con la sua auto immortala il tragitto che ogni mattina e ogni sera compiono lui e i suoi dipendenti, scorrono in sequenza “segnaletica inclinata nascosta fra la vegetazione, rifiuti a bordo strada, pali completamente senza segnaletica, cartelli con indicazioni incompleti, lampioni che di notte non funzionano, frecce direzionali divelte o immerse nelle sterpaglie, segnali di precedenza appoggiati al guard rail, buche profonde pericolose nel caso di pioggia e che non fanno dormire chi ci abita di fronte causa il rumore dei camion che provocano dei botti”.
Infine il capolavoro. All’incontrario, si intende: “una curva ampia con riga discontinua che permette di sorpassare, ma a causa dell’erba alta non si possono intravedere se non all’ultimo momento i veicoli che arrivano nel senso opposto, con conseguente pericolo di frontale”.
“Qualcuno prima o poi dovrà pur prendersi delle responsabilità perché l’incuria crea pericolo ai danni dei cittadini – sbotta Barbieri -. Ognuno di noi ha un ruolo e percepisce uno stipendio per poterlo svolgere, ne deve però essere anche responsabile. Facile avere delle cariche ben pagate e non adoperarsi per garantire l’incolumità delle persone. Siamo in un paese di diritto, per coloro che hanno la poltrona per salda, che ha perso il senso del dovere”.
Il riferimento, nemmeno troppo velato vista la competenza sulla strada, è alla Provincia. “Ho incontrato personalmente quasi un anno fa la presidente Barbara Paron – conferma l’imprenditore ferrarese -. Disse che non ci sono risorse sufficienti, che avrebbe eventualmente fatto chiedere ai frontisti di potare l’erba. Ma, dico, io, i frontisti devono anche riparare i lampioni o rimettere a posto la segnaletica?”.
Ora Barbieri, dopo la denuncia via social, Barbieri si appresta a farla in sede giudiziaria. “Noi come imprenditori siamo responsabili del tragitto dei nostri dipendenti fino al luogo di lavoro – conclude – e non posso permettere che affrontino ogni giorno una strada ridotta in questa condizioni. Se l’amministrazione non provvede immediatamente sono disposto ad andare in procura”.
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