Poggio Renatico
18 Settembre 2020
Barbieri pronto a denunciare la Provincia se non mette in sicurezza il tratto Poggio-San Carlo

Cispadana, un road movie lungo il degrado

di Redazione | 3 min

Leggi anche

Morì sul lavoro in Borgo Punta. Si attende l’udienza preliminare

Si attende la fissazione dell'udienza preliminare del processo per l'incidente mortale in cui perse la vita Miz Mohamed Fawzy Abdou, operaio edile 36enne di nazionalità egiziana, impegnato in un cantiere per la ristrutturazione col Superbonus 110% di un palazzo in via Borgo Punta, al civico 187

Sobbe (La Nena): “L’idrovia così com’è stata pensata non si farà mai”

"L'idrovia così com'è stata pensata non si farà mai, non sarà mai effettivamente funzionante e sfido chiunque a pensare che le navi di IV classe europee possano passare sotto il ponte di San Giorgio". A dirlo, durante la IV commissione presieduta da Tommaso Mantovani (M5S) è Georg Sobbe titolare de La Nena sas

Poggio Renatico. Più che un viaggio è un rodeo. Tra buche, cartelli stradali divelti o cortesemente appoggiati a bordo strada, vegetazione quasi “amazzonica”, illuminazione a prova di buco nero, il tratto di Cisapadana che corre tra Poggio Renatico e San Carlo è diventato ormai una corsa a ostacoli.

Il tratto, inaugurato ormai nel lontano 2007 e costato oltre 20 milioni di euro, è di competenza dell’amministrazione provinciale. Ma di manutenzione non se ne vede da tempo.

A denunciare la situazione, con una sorta di road movie girato con il telefonino e postato su Facebook, è l’imprenditore Giulio Barbieri, che da diversi anni si è insediato con la sua azienda – leader nel mondo nel campo di tende e tensostrutture – proprio a Poggio Renatico.

“È ormai un viaggio nel degrado” dice senza mezzi termini Barbieri. E mentre con la sua auto immortala il tragitto che ogni mattina e ogni sera compiono lui e i suoi dipendenti, scorrono in sequenza “segnaletica inclinata nascosta fra la vegetazione, rifiuti a bordo strada, pali completamente senza segnaletica, cartelli con indicazioni incompleti, lampioni che di notte non funzionano, frecce direzionali divelte o immerse nelle sterpaglie, segnali di precedenza appoggiati al guard rail, buche profonde pericolose nel caso di pioggia e che non fanno dormire chi ci abita di fronte causa il rumore dei camion che provocano dei botti”.

Infine il capolavoro. All’incontrario, si intende: “una curva ampia con riga discontinua che permette di sorpassare, ma a causa dell’erba alta non si possono intravedere se non all’ultimo momento i veicoli che arrivano nel senso opposto, con conseguente pericolo di frontale”.

“Qualcuno prima o poi dovrà pur prendersi delle responsabilità perché l’incuria crea pericolo ai danni dei cittadini – sbotta Barbieri -. Ognuno di noi ha un ruolo e percepisce uno stipendio per poterlo svolgere, ne deve però essere anche responsabile. Facile avere delle cariche ben pagate e non adoperarsi per garantire l’incolumità delle persone. Siamo in un paese di diritto, per coloro che hanno la poltrona per salda, che ha perso il senso del dovere”.

Il riferimento, nemmeno troppo velato vista la competenza sulla strada, è alla Provincia. “Ho incontrato personalmente quasi un anno fa la presidente Barbara Paron – conferma l’imprenditore ferrarese -. Disse che non ci sono risorse sufficienti, che avrebbe eventualmente fatto chiedere ai frontisti di potare l’erba. Ma, dico, io, i frontisti devono anche riparare i lampioni o rimettere a posto la segnaletica?”.

Ora Barbieri, dopo la denuncia via social, Barbieri si appresta a farla in sede giudiziaria. “Noi come imprenditori siamo responsabili del tragitto dei nostri dipendenti fino al luogo di lavoro – conclude – e non posso permettere che affrontino ogni giorno una strada ridotta in questa condizioni. Se l’amministrazione non provvede immediatamente sono disposto ad andare in procura”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com