Ostellato. Si chiude lo stato di agitazione in Fox Bompani. Dopo l’apertura dello stato di agitazione e le iniziative di sciopero dei giorni successivi, lo scorso 30 luglio si è aperto il confronto tra sindacato e direzione aziendale e Confindustria in merito alla vertenza Fox Bompani.
Un confronto che ora si conclude con esito positivo, dal momento che Fiom e rsu comunicano la fine delle ‘ostilità’.
L’ascia sotterrata arriva dopo l’ultima assemblea sindacale del 7 agosto, durante la quale il sindacato ha condiviso con i lavoratori i risultati raggiunti.
Tra i vari punti sollevati dalla rappresentanza sindacale, il principale era la messa in discussione da parte dell’azienda della contrattazione aziendale con l’istituzione di fatto di un salario di ingresso per i nuovi assunti, attraverso la sostituzione delle voci di premio definite nel corso degli anni con un superminimo assorbibile.
Dopo vari confronti con la proprietà, protrattisi fino ai giorni scorsi, l’azienda sta procedendo a comunicare con apposite lettere ai lavoratori interessati la variazione delle voci retributive ripristinando i premi definiti con la contrattazione aziendale e cancellando, così, i superminimi assorbibili.
“Questo rappresenta un risultato importante – commentano Fiom e rsu -, raggiunto con la lotta delle lavoratrici e dei lavoratori della Fox che garantisce il pieno ripristino della contrattazione aziendale”.
Per la Fiom e la Rsu rimangono, comunque, da affrontare alcuni punti fondamentali per la condizioni di lavoro all’interno dello stabilimento.
A cominciare dall’apertura dei cupolini del tetto, i cui lavori sarebbero dovuti iniziare, “pur in netto ritardo rispetto alle indicazioni iniziali – sottolinea il sindacato – alla fine del mese di agosto, come promesso direttamente dalla proprietà alle lavoratrici e ai lavoratori, e che a oggi non hanno invece ancora visto la luce (e la calda estate lavorativa sta volgendo al termine…)”.
Vengono poi gli interventi per migliorare le condizioni di lavoro sulle linee di montaggio e gli interventi strutturali sugli impianti, in modo principale sulla smalteria.
“Tutto questo – concludono Fiom e rsu – perché la “bellezza” del prodotto (termine caro alla proprietà) siamo convinti debba partire dalle condizioni con le quali le lavoratrici e i lavoratori lo realizzano. E su questo in stabilimento c’è ancora molto da fare”.
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