Attualità
14 Agosto 2020
Sperimentazione in corso, il test dovrebbe essere somministrato a tutte le persone che entreranno nei nosocomi a partire dai primi di ottobre

Covid-19. Obiettivo screening rapidissimi per l’autunno

Coronavirus SARS-CoV-2 Covid 2019
di Redazione | 2 min

Leggi anche

Coronavirus SARS-CoV-2 Covid 2019

Il coronavirus Sars-CoV-2 Credit: NIAID-RML/Flikr/CC BY SA 2.0

La Regione Emilia-Romagna cercherà di rendere disponibili dei test rapidissimi per verificare il contagio da coronavirus entro l’autunno. Sono già allo studio i test della ricerca dell’antigene, i cosiddetti test rapidi, con una ricerca, unica in Italia per il numero delle persone coinvolte e realizzata in tempi record, che vede il coordinamento della Unità operativa di Microbiologia dell’Ausl della Romagna in collaborazione, al momento, con Ior – Istituto ortopedico Rizzoli – e Sant’Orsola di Bologna, dopo uno studio pilota condotto in collaborazione con l’Istituto nazionale malattie infettive “L. Spallanzani” di Roma.

Una ricerca che coinvolgerà più di 1500 cittadini dell’Emilia-Romagna con l’obiettivo di scegliere il test, fra i 4 o 5 oggi disponibili, migliore e più affidabile per rilevare il virus.

“Si tratta di test che, in sintesi, servono a identificare nelle secrezioni naso-faringee le proteine che compongono la struttura del Sars CoV-2, il virus della Covid-19- spiega il prof. Vittorio Sambri, direttore dell’Unità Operativa Microbiologia e docente del Dipartimento di medicina specialistica, diagnostica e sperimentale dell’Università di Bologna- e che hanno due innegabili vantaggi: la rapidità e il costo minore a carico del sistema sanitario”.

I test della ricerca dell’antigene vengono infatti eseguiti mediamente in 12-13 minuti, mentre per i tamponi classici occorre aspettare un tempo medio stimabile tra le 3 e le 6 ore. Inoltre, a fronte dei 15-20 euro di costo per il tampone classico, la spesa per un test rapido si aggira sugli 8-12 euro.

“Ovviamente i test della ricerca dell’antigene sono meno sensibili rispetto al classico tampone basato su Rt-Pcr- prosegue Sambri-. Mi spiego meglio: se ho una carica alta di virus e sono molto infettivo, il test rapido in generale lo rileva, mentre può non trovare in un asintomatico, piccole quantità virali che però, ormai lo sappiamo bene, verosimilmente sono efficaci per l’infezione di altri soggetti”.

In questo modo, in caso di accesso agli ospedali – pronto soccorso o per ricoveri programmati – sarà possibile valutare subito le persone con Covid-19 e isolarle in attesa di un’eventuale conferma con test molecolare.

“Il fatto di fare comunque per sicurezza i tamponi classici entro 48 ore dal ricovero, per valutare così anche i casi minori – precisa Sambri – ci permetterà una maggiore efficienza e sicurezza, consentendo di mantenere gli ospedali ‘puliti’ per garantire la sicurezza dei pazienti e degli operatori sanitari e ritornare a una situazione di normalità”.

Ora lo studio sarà valutato in primo luogo dal Comitato Etico della Romagna con l’obiettivo di iniziare rapidamente e arrivare così ai primi di ottobre con il test pronto per essere utilizzato in tutti gli ospedali dell’Emilia-Romagna

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com