Attualità
8 Agosto 2020
Investimenti su infrastrutture per le telemedicina e piano per emergenza Covid “senza chiudere niente”

Monica Calamai: la sanità ferrarese riparte dalla modernizzazione

di Redazione | 3 min

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Monica Calamai in visita alla redazione

Attenzione al territorio e alla comunicazione. Promette di “modernizzare” la sanità ferrarese Monica Calamai in questo suo mandato che si dovrebbe concludere con l’unificazione delle due aziende sanitarie di Ferrara.

In visita alla redazione di Estense.com, la direttrice generale dell’Ausl guarda a quanto appena avvenuto con l’epidemia Covid: un dramma, “ben gestito a livello locale”, dal quale si possono imparare alcune cose.

Innanzitutto la comunicazione istituzionale: “è un po un paradosso nella sanità – spiega Calamai -, che ti ritrovi ad essere una delle aziende più grandi del territorio, mentre tutta l’area comunicazione è ridotta all’osso. Il servizio va sviluppato, va rifatto il sito ormai obsoleto e bisogna guardare ai nuovi mezzi di comunicazione utilizzati dalle persone”.

In questo primo mese di mandato la dg ha girato in lungo e in larga gli ospedali e le case di cura della provincia, “Serve molta attenzione ai presidi ospedalieri territoriali – conferma -. Nell’ottica della riorganizzazione unica il territorio è una partita importante che deve far parte di una visione complessiva che riguarda anche Cona”.

In vista dell’unificazione ci sarà anche un discorso da affrontare in tema di personale. Ma non si parte da zero: “in vista dell’unificazione delle due aziende sanitarie si può iniziare con una fusione su alcuni servizi che al momento sono sottodimensionati. Piuttosto che assumere altro personale è meglio coordinarlo bene. Sarebbe un errore, e un dispendio di risorse, creare doppioni”.

L’emergenza di questi mesi ha permesso di fare un focus effettivo sulla sanità. E qui arriva la vera sfida: “siamo una popolazione anziana, si fanno le battaglie sui punti nascita e non nasce nessuno. A livello nazionale le rilevazioni danno percentuali sconvolgenti, la multicronicità è presente in modo eventualmente e noi i pazienti dobbiamo prenderli in carico in maniera diversa”. E qui entrano in gioco parole come prossimità e territorialità, dove la territorialità è anche la casa del cittadino”.

Ecco allora che nel futuro prossimo di Ferrara e provincia si svilupperà tutto ciò che concerne la telemedicina: “il 50% dei controlli li possiamo fare da remoto e questo ci permette di migliorare le visite e la velocità delle prestazioni”. Ma servono “le infrastrutture per realizzarlo e queste devono essere oggetto dei prossimi investimenti. È inutile dare i bonus per le biciclette se non hai le piste ciclabili”.

Intanto l’Ausl si prepara a un autunno caldo, con annessi i pericoli di possibili seconde ondate di Coronavirus. “Nell’evenienza di una eventuale ricaduta – anticipa Calamai – si è fatta un’analisi di quelli che erano i percorsi nella fase del lockdown, percorsi che possono essere riposizionati in alcune parti. L’obiettivo è di avere a fine mese o ai primi di settembre un documento puntuale congiunto con Cona sulla rete sanitaria, tra ospedali distretti e zone particolari come il carcere”. Si studierà insomma una simulazione di una fase acuta di Covid. “Attraverso una serie di interconnessioni cercheremo di muoverci in modo da affrontare al meglio eventuali emergenze, il tutto deve accadere senza chiudere niente”.

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