Cronaca
12 Luglio 2020
Su segnalazione di una madre, la Polizia postale e la procura dei minori di Firenze hanno trovato una rete di scambio di filmati pedopornografici, ma anche di decapitazioni e mutilazioni provenienti dal dark web

Chat degli orrori tra minorenni, perquisizioni anche a Ferrara

di Redazione | 2 min

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Immagini e video pedopornografici, ma non solo. C’erano anche filmati di decapitazioni, mutilazioni e squartamenti di uomini e animali nelle chat tra una ventina di ragazzi, tutti minorenni, scoperti dalla Polizia postale nell’operazione “Dangerous Images” coordinata dalla procura presso il tribunale dei minori di Firenze.

Gli inquirenti hanno eseguito perquisizioni anche a carico di un giovanissimo di Ferrara oltre che nei confronti di minori residenti nelle province di Lucca, Pisa, Cesena, Reggio Emilia, Ancona, Napoli, Milano, Pavia, Varese, Lecce, Roma, Potenza e Vicenza. Le perquisizioni sono state coordinate dal Cncpo (Centro nazionale contrasto alla pedopornografia online).

L’ipotesi di reato è quella di detenzione, divulgazione e cessione di materiale pedopornografico, detenzione di materiale e istigazione a delinquere aggravata ed è nata dalla segnalazione della madre di uno dei ragazzini coinvolti, un 15enne – sconvolta dal materiale che il figlio custodiva nel telefono – risultato tra gli organizzatori delle chat di scambio tramite Whatsapp, Telegram e altri social network.

Dall’analisi del telefonino del quindicenne, secondo quanto spiegano gli inquirenti in una nota, “è emerso un numero esorbitante di filmati e immagini pedopornografiche, anche sotto forma di stickers, scambiate e cedute dal giovane, rivelatosi l’organizzatore e promotore dell’attività criminosa insieme ad altri minori, attraverso Whatsapp, Telegram e altre applicazioni di messaggistica istantanea e social network. Sul telefono del ragazzo erano inoltre presenti numerosi file ‘gore’, la nuova frontiera della divulgazione illegale, video e immagini provenienti dal dark web raffiguranti suicidi, mutilazioni, squartamenti e decapitazioni di persone, in qualche caso di animali”.

Da quanto emerge i giovani coinvolti hanno un età tra i 17 e i 13 anni (ben 7 dei membri delle chat hanno questa età). Gli inquirenti hanno sequestrato decine di telefonini e computer e ora sono in corso analisi per scoprire l’esistenza di eventuali altri canali di diffusione e l’origine del materiale ritrovato.

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