Attualità
8 Luglio 2020
Il gruppo "No al silos" scrive all'amministrazione: "Il parcheggio multipiano è un insulto visivo, dirottare i finanziamenti sul green"

Ex Mof, la voce dei residenti: “No al cemento, sì al verde”

di Redazione | 5 min

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Il parcheggio multipiano all’ex Mof sarebbe un “insulto visivo” per gli abitanti dell’intera città e dei suoi visitatori. Ne è convinto un gruppo di residenti della zona Rampari di San Paolo, corso Isonzo, Acquedotto – riunito sotto il nome “No al silos ex Mof” – che ha scritto una lettera al sindaco e ai consiglieri comunali per ribadire la propria posizione sulla sistemazione dell’area contenuta nel Piano Periferie.

I residenti – 56 quelli firmatari della missiva – si dicono “rallegrati del dibattito perché è auspicabile che la sistemazione della zona possa avvenire col massimo consenso” e soprattutto “del fatto che il progetto originario sia stato temporaneamente fermato per riflettere su una migliore sistemazione che tenga conto dell’evoluzione delle esigenze cittadine, rispetto al parcheggio multipiano concepito secondo concetti urbanistici e sociali decisamente superati, soprattutto dopo gli eventi degli ultimi mesi”.

Il tema è stato discusso in consiglio comunale, in cui i residenti hanno “apprezzato l’intervento Francesca Savini” e non sono “meravigliati delle prese di posizioni di alcuni esponenti politici locali che si sono sollevati nella difesa di un progetto che evidentemente avevano negli anni appoggiato, ma l’avvedutezza politica dovrebbe consigliare di cogliere i cambiamenti e le nuove situazioni sociali ed opportunità economiche piuttosto che arroccarsi su posizioni superate per difendere idee non più adeguate”.

“Il problema è estremamente sentito dagli abitanti delle vie circostanti all’ex Mof per lo stato di abbandono nel quale si trova attualmente il parcheggio, così come le costruzioni adiacenti sul lato più interno, frequentate da uccelli e topi – riferiscono alcuni residenti -. È per questo motivo che alcuni abitanti, alla notizia del blocco dei lavori, hanno sentito la necessità di esprimere opinioni avverse, manifestate anche a noi direttamente, nel timore che l’attuale situazione si possa protrarre nel tempo”.

Ma la volontà di cambiare, secondo il gruppo no silos, “non può avvenire in una direzione che rischia di essere peggiore dell’attuale con una costruzione di 50 metri sul lato di corso Isonzo, 100 metri sul lato di Rampari di San Paolo e 8 metri di altezza (10 se si considera il blocco ascensori). Una colata di cemento di 40.000 metri cubi a ridosso delle mura che va dalla palazzina verde su corso Isonzo recentemente ristrutturata fino a via Della Grotta, senza considerare l’uscita su via Rampari con l’inquinamento delle auto che dovranno fermarsi al semaforo all’incrocio con corso Isonzo, i costi di gestione per illuminazione, pulizie, manutenzione e sorveglianza se si vuole evitare che l’edificio si presti, come spesso accade in questi casi a luogo di atti illeciti”.

Il multipiano genererebbe 500 posti auto rispetto agli attuali 200. “Ma liberando la parte del parcheggio dagli autobus nella parte che si affaccia su via Darsena – propone il gruppo – si potrebbero liberare altri posti auto, ammessa e non concessa la necessità di disporre di una maggiore area per la sosta delle auto, visto che il parcheggio Centro storico su viale Kennedy è sempre vuoto e si riempie solamente in circostanze particolari. Lo stesso ex Mof non è mai pieno pur non essendo a pagamento. Se dovesse mai esserlo si svuoterebbe ulteriormente a discapito delle vie circostanti”.

Il progetto prevede “l’abbattimento, con tutto lo spazio che c’è, di alcuni platani di notevoli dimensioni, presenti a ridosso di corso Isonzo su un filare parallelo alla stessa via, all’interno del muro di cinta dell’ex mof. Riteniamo invece necessario mantenere ed integrare (laddove mancante) il filare di platani aumentando la fascia verde per mantenere l’effetto di “galleria verde” secondo il concetto di Città Giardino che andrebbe ulteriormente sottolineato ricostruendo il circuito verde delle mura con elementi vegetali e paesaggistici, passando attraverso l’acquedotto, con piste ciclabili e pedonali nel rispetto delle norme di sicurezza, ora mancanti, per chi vuole percorrere l’intero circuito murario. In questo modo si creerebbe una barriera verde togliendo alla vista esterna delle abitazioni circostanti il parcheggio interno che andrebbe comunque sistemato con aiuole, richiami vegetali e pavimentazione a prato”.

“Le possibilità di spendere altrimenti parte dei finanziamenti del Piano Periferie sono molteplici – commentano i residenti -: ad esempio la riqualificazione di via Foro Boario (integrazione dei numerosi platani mancanti, come già fatto in corso Isonzo; completamento della pista ciclabile sul lato nord tra via Sardi e via Bologna; riqualificazione di tutto la zona banchina sul lato sud ovest, dove parcheggi irregolari si alternano a tratti di marciapiede, a piccole zone verdi etc.) o il quartiere lato est di via Bologna tra l’Ippodromo e via Wagner (compresa l’area tra le e ferrovie), da non trascurare la Darsena che se venisse riqualificata per le passeggiate sul fiume favorendo la nascita di punti di ristoro darebbe un’ulteriore spinta alla vocazione turistica della città”.

In definitiva “verde, punti di ritrovo e svago al posto di cubi di cemento che soffocano la città visivamente ostacolando piuttosto che favorendo le attività sociali e ricreative. Ambiente non fine a se stesso ma al servizio dei cittadini creando migliori condizioni di vita e opportunità economiche. In tempi di Coronavirus e delle conseguenti necessità di distanziamento sociale – chiosa il gruppo – si ritiene opportuno che gli spazi urbani liberi (da sempre liberi) siano mantenuti per le più diverse esigenze che dovessero insorgere o essere proposte quali spettacoli, cinema all’aperto, ecc”.

Firme (rispetto alla precedente lettera le firme sono aumentate e sono in ulteriore aumento): 1. Vittorio Ticchiati, 2. Roberta Galeotti, 3. Massimo Mastella, 4. Paola Guzzinati, 5. Michele Mastella, 6. Massimo Mandrioli, 7. Flavio Mandrioli, 8. Zaira Zucchi, 9. Debora Boni, 10. Antonella Cherubino, 11. Sergio Goffi, 12. Marzia Marzola, 13. Michele Cavallari, 14. Daniela Marmocchi, 15. Francesca De Sisti, 16. Milla Roma, 17. Massimo Furiani, 18. Liliana Bacilieri, 19. Serafina Disclafani, 20. Andrea Brandolini, 21. Massimo Brandolini, 22. Maria Toselli, 23. Giovanni Fioravanti, 24. Renata Patrizi, 25. Anzio Contadini, 26. Roberta Cattolini, 27. Simonetta Danieli, 28. Maria Modena, 29. Rino Brina, 30. Davide Bruno, 31. Giorgia Legato, 32. Francesca Rosso, 33. Katia Frigato, 34. Silvia Burlacu, 35. Massimo Mantovani, 36. Bruna Zoppellaro Bozzato, 37. Giovanni Battista Ivo Bozzato, 38. Nella Graziutti, 39. Rosanna Figliuzzi, 40. Anna Maria Monaci, 41. Cristina Secchi, 42. Gennaro Silvestro, 43. Mara Ballarin, 44. Franco Chiereghin, 45. Marcella Chiereghin, 46. Barbara Angelini, 47.Riccardo Loberti, 48.Cristian Fogli, 49.Daniela Stefani, 50.Francesca Parisi, 51.Maurizio Bertaglia, 52. Elisabetta Bottai, 53. Gabriella Prisco, 54. Luca Petrucci, 55. Angela Garatti, 56. Giorgio Prevedel.

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