Cento. La trattativa in corso tra le parti sindacali (sindacati di categoria della funzione pubblica e Rsu aziendale) e il Comune di Cento su diverse problematiche relative ai dipendenti e alla loro sicurezza non è ancora entrata nel dettaglio, mantenendosi al momento su “incontri generici e senza distinguo” che non soddisfano affatto i rappresentanti di Fp-Cgil,Fp-Cisl e Uil-Fpl.

La richiesta delle organizzazioni sindacali e delle Rsu, dunque, è quella di interrompere gli incontri generici e di fissare un cronoprogramma con date e incontri divisi per argomenti, a partire dalla questione delle indennità di ordine pubblico della Polizia Locale, per poi procedere a discutere sulle progressioni orizzontali, sui trasferimenti e su Dvr (Documenti di Valutazione dei Rischi) e protocolli di sicurezza non condivisi per l’apertura dei Campi estivi.

In particolare, per quanto riguarda le indennità della Polizia Locale, i sindacati notano “una certa inerzia da parte dell’ente nel riconoscere la suddetta indennità, già riconosciuta legittima e cumulabile con quella di servizio esterno dalla Corte dei Conti della Regione Veneto”. Inoltre, per quanto riguarda le progressioni orizzontali dei dipendenti del comune di Cento “che da nove anni non vedono alcuna progressione economica nel settore di appartenenza, la proposta di Cgil, Cisl e Uil è quella di allargare il campo di applicazione delle stesse rispetto alle sette unità proposte, incrementando le risorse ad essi assegnate, pianificando un prospetto quadriennale per permettere ai dipendenti di godere di questo istituto, ex art. 16 Ccnl”.

Le parti sindacali riferriscono anche che ad oggi non risultano pervenuti al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (Rls) i documenti di valutazione del rischio da parte dell’Amministrazione relativi alla nuova sede della Polizia Locale.

“L’Amministrazione – commentano le tre sigle sindacali – ha liberamente scelto di non interpellare preventivamente gli Rls e le Rsu per costruire un percorso condiviso con l’obbiettivo di riaprire le strutture per lo svolgimento dei Centri Estivi, in sicurezza sia per le educatrici che per i bambini. Con nostro rammarico evidenziamo che nemmeno la direttiva regionale è stata rispettata. Questa prevede, ad esempio, uno spazio isolato per i casi sospetti. Non può essere tutto demandato ai genitori, che dopo un periodo di chiusura devono obbligatoriamente tornare a lavorare”. Da qui la richiesta di sicurezza per le lavoratrici e per i bambini ospiti della struttura: “La scelta di un’apertura frettolosa delle scuole è stata presa dall’Amministrazione solo per ottemperare a scopi elettorali senza soppesare la sicurezza di tutti”.