Attualità
5 Luglio 2020
Contate una novantina di persone contemporaneamente. Le aziende sanitarie corrono ai ripari: dirottati i pazienti verso gli altri ospedali

Pronto soccorso preso d’assalto, servizio intasato a Cona

di Redazione | 2 min

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Due giorni da incubo al Pronto Soccorso dell’ospedale di Cona che ha dovuto fare i conti con una situazione di iperafflusso eccezionale che ha aggravato una situazione ordinaria di “media persistente congestione”, come l’aveva definita l’ormai ex direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara Tiziano Carradori, recentemente sostituito dal neo commissario Paola Bardasi.

In questo caso pare che il Pronto soccorso sia stato preso d’assalto: tra venerdì e sabato sono arrivati a presentarsi una novantina di persone contemporaneamente e numeri di questo tipo non hanno potuto che intasare il servizio, con le inevitabili ripercussioni sui tempi d’attesa, ancora più lunghi.

Le aziende sanitarie sono subito corse ai ripari per far fronte alle criticità che si sono presentate a partire dalla mattinata di venerdì. Sono state principalmente due le azioni messe in atto congiuntamente dall’azienda ospedaliera e da quella locale per contenere la situazione di iperafflusso al Ps.

È stato subito avvisata la Centrale Operativa di Area Vasta del 118 della forte criticità e di conseguenza della necessità di centralizzare solo patologie che necessitano di ospedale hub e quindi di ‘dirottare’ i pazienti verso altre strutture, quando possibile.

Contestualmente anche l’Azienda Usl di Ferrara ha provveduto ad allertare gli ospedali del territorio – ovvero ad Argenta, Cento e Delta – chiedendo di inviare al Ps di Cona esclusivamente pazienti con reale e inderogabile necessità di usufruire di servizi forniti solo presso il centro hub.

Nella serata di sabato – come si evince da una nota diffusa dal Sant’Anna – la situazione al pronto soccorso dell’ospedale di Ferrara sembra essere parzialmente rientrata alla normalità, anche grazie alla disponibilità del personale medico e infermieristico che, nel pieno dell’emergenza, ha acconsentito ad aumentare le ore di lavoro per tentare di contenere in parte i disagi.

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