Copparo
5 Luglio 2020
A Coccanile riprendono i lavori che hanno portato alla luce l'edificio di culto nel letto del Canale Naviglio

Nuovo scavo archeologico alla scoperta dell’antica pieve

di Redazione | 1 min

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Coccanile. Si torna a scavare a Copparo, dopo lo stop imposto dal lockdown. Questa settimana entrerà nel vivo l’attività del Gruppo Archeologico Ferrarese, con la supervisione della Soprintendenza Archeologia Emilia Romagna, a Coccanile.

Si tratta della prosecuzione dell’operazione che ha portato alla luce una delle più antiche pievi ferraresi nel letto del Canale Naviglio. Dopo la segnalazione di materiale antico nei pressi del corso d’acqua, la campagna di scavo del 2019 ha messo in luce i resti di un edificio di culto riferibile al VI-VII secolo e la presenza di dodici sepolture.

Dalla stratigrafia è emerso che, per le sopravvenute modifiche del canale, il sito è stato abbandonato intorno al IX secolo, con il contestuale recupero dei laterizi di età romana. Gli studiosi e gli archeologi si sono allora chiesti dove si fossero spostati i frequentatori della pieve. Le ricerche alla Curia Arcivescovile di Ravenna hanno suggerito il trasferimento in un’area poco lontana, oggi azienda agricola, in proprietà fino agli anni Sessanta della Chiesa. Condotti gli approfondimenti, con l’ausilio delle foto aeree, e alcuni sondaggi esplorativi, inizierà dunque lo scavo, che si protrarrà almeno per un mese e comunque sino a fine indagine.

L’amministrazione comunale ha così attivato con il Gruppo Archeologico Ferrarese una proficua collaborazione, volta alla valorizzazione della storia e delle sue emergenze nel territorio.

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