Attualità
2 Luglio 2020
Il sindacato dei pensionati Cisl di Ferrara chiede di riaprire un ragionamento sul riordino della sanità ferrarese

Posti letto e assistenza: “Non ci siamo, vogliamo un incontro con le nuove direzioni”

di Redazione | 2 min

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Le dichiarazioni dell’ormai ex direttore generale dell’Azienda Ospedaliera di Ferrara, Tiziano Carradori, sulla mancanza negli ospedali del territorio di circa 300 posti letto, hanno fatto sussultare la Fnp, il sindacato dei pensionati della Cisl di Ferrara, che ha colto l’occasione per sollecitare la riapertura di un ragionamento sul riordino della sanità ferrarese.

“In questi anni – spiegano i pensionati Cisl – abbiamo assistito ad una riduzione dei posti letto che, se da un lato ha seguito la logica della miglior specializzazione e della riduzione di tempi di degenza, ha però mostrato l’insufficienza della risposta alla popolazione anziana. Bene hanno fatto le due Aziende a istituire le Centrali di dimissioni con l’obiettivo di curare e accompagnare i pazienti dalla situazione “difficile” verso il rientro al domicilio. Di valore la capacità di guidare le persone verso tutti i servizi socio sanitari del territorio, ma qualora sia necessario un ulteriore periodo di ricovero per stabilizzazione e riabilitazione presso le Case di riposo o in assistenza domiciliare (percorso tipicamente sanitario), questo è gratuito per un solo mese. La conseguenza è che ulteriori periodi di degenza diventano onerosi per i pazienti stessi”.

Un maggior numero di posti letto, secondo la Fnp, non porterebbe però nessun beneficio se non si continua ad agire in termini di “rete” dei servizi. Per questo motivo secondo il sindacato “Case della salute, assistenza domiciliare, strutture intermedie, servizi territoriali, devono essere potenziati e i progetti avviati devono essere realizzati e ampliati anche attraverso, ad esempio, la telemedicina”.

Un problema che diventa prioritario risolvere, se si tiene conto che il territorio di Ferrara è quello con l’indice di anzianità più alto della regione e quindi con necessità di assistenza maggiori rispetto ad altri e questo “deve essere il principio guida sulla programmazione dei servizi, ma anche dei processi di welfare provinciale”. “Anche le caratteristiche del territorio – proseguono i pensionati Cisl – devono essere considerate nella dislocazione dei servizi, perché le distanze fra centri abitati e la densità abitativa di determinate zone influenzano la possibilità di accesso ai servizi e di conseguenza la garanzia di equità delle cure. La consapevolezza dei problemi e delle caratteristiche del sistema non ci impediscono di rivendicare la necessità di rivedere la pianificazione dei posti letto in strutture adeguate alle necessità della popolazione anziana, senza tralasciare però tutta la parte di assistenza territoriale che è imprescindibile a garantire lo stato di salute dei cittadini”.

E’ su questi temi che la Fnp-Cisl chiede pertanto alle nuove direzioni insediate un incontro “per verificare la congruità fra bisogni di salute e offerta dei servizi”.

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