Bondeno. «Il 30 giugno arriveranno a conclusione i termini previsti per la ricostruzione dei fabbricati agricoli, ma lo stop imposto ai cantieri dall’emergenza Covid-19 rischia di non consentire a tutti di arrivare a conclusione delle opere avviate. Bonaccini deve, per questo motivo, chiedere all’Europa una proroga dei termini, che rischiano altrimenti di affossare il settore primario». Il grido di allarme degli agricoltori emiliani, colpiti dal sisma del 2012 e ora anche dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria, non è rimasto inascoltato. E’ la Lega regionale a prendere l’iniziativa inviando una lettera al presidente della Regione, Stefano Bonaccini, allo scopo di capire quale sia l’attuale situazione.
A fronte di uno stop di quasi tre mesi di tutti i cantieri edili, infatti, i termini previsti dalla specifica ordinanza per la ricostruzione dei fabbricati rurali sono slittati dal 29 maggio al 30 giugno. Un intervallo troppo breve, in quanto le aziende impegnate nella ricostruzione si sono ritrovate a dover correre contro il tempo, ad esempio per l’approvvigionamento dei materiali.
Nel solo territorio bondenese ci sono attualmente circa una decina di cantieri aperti per fabbricati agricoli, e alcuni di questi potrebbero non arrivare a conclusione. «Siamo preoccupati da questa situazione e cercheremo di perorare in tutte le sedi istituzionali la causa delle nostre imprese agricole», aggiunge il sindaco di Bondeno, Simone Saletti. «Se entro i termini prestabiliti non si arriverà a conclusione, si chiuderanno inevitabilmente i rubinetti dei contributi per la ricostruzione, e sarebbe un dramma», precisa il primo cittadino. Il problema che attualmente pare insormontabile è la concessione di contributi per i fabbricati rurali funzionali alle attività agricole che è stata fatta su deroga dell’Unione Europea. A Bonaccini quindi la richiesta di cercare di stringere i tempi con l’Europa, per strappare una proroga rispetto ai termini del 30 giugno.
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