Giovedì 4 giugno, sono andato in qualità di genitore direttamente interessato all’incontro per l’asilo nido presso il comune di Ostellato. Riunione informativa voluta dal sindaco di Ostellato Elena Rossi in virtù dell’accordo tra i comuni di Ostellato e Fiscaglia, detentori rispettivamente del 70 e del 30% delle quote, che prevede scioglimento del consorzio Zerosei che ha ospitato sino a quest’anno l’asilo nido.
Una riunione che per forza assume una connotazione particolare dal momento che è aperto un tavolo sindacale per la ricollocazione del personale del consorzio. Una riunione per cui il sindaco Rossi è stata tacciata di “corse in avanti” dal momento che è ancora aperto un tavolo tra sindacati e comune, solo per la sua volontà di informare i genitori e proporre loro una soluzione alternativa ad una decisione comune e quasi obbligata in virtù dei costi del consorzio.
Ebbene, dopo una settimana di post sui social media accusanti di togliere l’asilo nido dal comune di Ostellato il sindaco annuncia una soluzione: affidamento del servizio, il cambio sede presso una scuola paritaria tra Ostellato e Dogato e l’azzeramento per 4/5 anni della retta.
Una soluzione Win-Win penso subito, complimenti. Servizio garantito, sopralluogo tecnico delle sedi già effettuato, risparmio per le famiglie e possibilità di reinvestire quanto risparmiato per il consorzio in servizi utili all’intera comunità comunale. Niente di trascendentale eh, il nido gratis è un tema su cui regione e governo lavorano e adottano misure già da un po’ di tempo. Buona amministrazione mi viene da dire; anche se a pensarci bene poi, di questi tempi, la buona politica non è nemmeno cosa poi così comune.
Ma ho poco tempo per pensarlo. Inaspettatamente sento tante madri lamentarsi e insorgere. Riassumendo una quantità enorme di commenti tecnicamente errati, il problema sta nella mancanza di continuità di maestre per i bambini che hanno già iniziato il percorso. Un affronto insostenibile che non trova giustificazione né nell’insostenibilità dei costi da parte di piccoli comuni durante la più grande crisi economica dopo quella del ’29 né trova sollievo dal prospettato risparmio di migliaia di euro né, infine, infonde speranza per quei soldi risparmiati che potranno essere investiti in servizi di cui gli stessi bambini potranno godere in futuro.
Alla fine, i genitori chiedono un incontro ufficiale in presenza anche di Fabio Tosi, sindaco di Fiscaglia, per proporre il prolungamento del consorzio, anche a costo di pagare una retta maggiore. Mah.
Sia chiaro eh, sicuramente per i bambini sarebbe stato meglio continuare e finire il loro percorso con le stesse insegnanti amatissime dagli stessi bimbi. Ma un piccolo sacrificio in direzione di un beneficio per l’intera collettività, specie a fronte di una situazione economica inconfutabile, a me pare qualcosa di quantomeno accettabile.
Speravo che il coronavirus avrebbe unito tutti nella battaglia per una ripartenza collettiva. Peccato che questa speranza si debba infrangere con chi non è in grado di vedere più in là del proprio naso.
Marco Pusinanti, neo-padre e neocittadino di Ostellato deluso
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