Lettere al Direttore
5 Giugno 2020

La sanità al tempo del Covid-19

di Redazione | 3 min

Ci si chiede come mai gli ospedali non hanno retto all’urto dell’epidemia Covid-19.

Una risposta la dà la Corte dei conti, organo di rilevanza Costituzionale, dunque fonte quanto mai attendibile: i tagli alla sanità che si sono susseguiti negli anni hanno determinato “una sostanziale debolezza della rete territoriale”, secondo quanto riportato da “Il fatto quotidiano” di domenica 31 maggio.

Rete territoriale che non è costituita solo dagli ospedali, molti dei quali, soprattutto quelli più piccoli, sono stati chiusi, ma anche dalla medicina di base e persino dalle guardie mediche che hanno seguito tutti lo stesso destino di tagli, da 45.437 a 43.731 per i medici di famiglia e da 12.027 a 11.688 per le guardie mediche. E mentre le famiglie per curarsi tra il 2012 e il 2018 spendevano un +14.1% la sanità pubblica ne investiva solo il 4.5% in più. Nello stesso periodo i posti letto sono scesi da 230.396 a 210.907, circa di 20mila in meno.

Nel frattempo il personale sanitario a sua volta subiva un taglio di 27 mila posti. Tanto che durante l’emergenza Covid-19 si è dovuto correre ai ripari immettendo in corsia specializzandi non ancora formati.

E ancora: non è bastato chiudere ospedali e tagliare posti letto, si sono depotenziate anche le strutture di prossimità, gli ambulatori, per intenderci. “Si tratta degli ambulatori – scrive la Corte – in cui si erogano prestazioni specialistiche come l’attività clinica, di laboratorio e di diagnostica strumentale”. Nel 2017 erano 8.867, meno 4.3% rispetto al 2012. Poi ci si meraviglia delle liste d’attesa bibliche e di conseguenza illegali e del perché la sanità privata trovi spazi in cui inserirsi.

Tutto ciò, scrive la Corte dei conti, “ha fortemente pesato sulla gestione dell’emergenza sanitaria” e “ha lasciato la popolazione senza protezioni adeguate”. C’è di che riflettere se si volesse impostare una reale politica sulla difesa della salute pubblica.

Ma per fare ciò si deve partire da una analisi degli errori fin qui fatti almeno negli ultimi 20 anni e forse più, ripartendo dalla riforma sanitaria L. 833/1978, in applicazione, tardiva, dell’articolo 32 della Costituzione; la quale fin dalla sua nascita fu oggetto di continui attacchi di forze politiche ed economiche portatrici di interessi opposti a quelli dei comuni cittadini.

Lo scempio della Sanità Italiana raggiunse la massima accelerazione circa 20 anni fa con la separazione impropria dei malati acuti dai malati cronici. Questo portò ad una forte diminuzione dei posti letto per acuti a cui non corrispose un aumento dei posti letto per malati cronici che, nel frattempo, dato l’aumento dell’età media della popolazione, videro aggravarsi le loro condizioni coinvolgendo materialmente ed economicamente i propri familiari, fino ad arrivare a veri e propri tracolli economici delle famiglie.

Tutto questo ha precisi responsabili e sono gli stessi che (stranamente) solo ora tifano per una sanità pubblica.

Ma non sono credibili!

Sanità oggi Ferrara (Senza Limiti onlus)

Referente Andrea Ricci 

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com