Quando aprirà davvero il mercato di Cona? Lo chiede il circolo Pd Cona-Corlo all’amministrazione comunale e in particolare al consigliere Federico Soffritti (FdI) che “col piglio del messia in terra di confine, scriveva a novembre: ‘In pochi mesi ci siamo attivati dalla parola ai fatti’. E invece è stata un’altra promessa mancata”.
“La ripresa delle attività d’ascolto alle problematiche del territorio, avviato da ottobre scorso al circolo di Cona-Corlo, ha riportato sul tavolo alcune questioni rimaste in sospeso – dichiara il direttivo -. Al netto delle mancate risposte alle petizioni popolari proposte, si è fatto un bilancio sulla lista delle promesse fatte in campagna elettorale e non mantenute da questa maggioranza, verso la parte est della città”.
“Se il famoso ponte di Cocomaro ha visto il numero delle sue inaugurazioni entrare nel guinness dei primati, stessa fine pare sia stata riservata al mercato di Cona, annunciato come cosa fatta il primo novembre scorso, dal consigliere di Soffritti che, attraverso l’impegno dell’attuale maggioranza, ne garantiva allora l’imminente apertura”.
“Addirittura, con post sul gruppo facebook della frazione, si pubblicizzavano le fotografie di come il mercato si sarebbe potuto sviluppare nell’area comunale adiacente il bar Arci di Cona, col contributo di “soli commercianti italiani” – ricorda il circolo Pd -. Se ci appare insignificante la provenienza degli ambulanti, sarebbe stato invece importante far meno demagogia ed impegnarsi per far ripartire l’economia di una frazione anche con questo semplice intervento. Le frazioni hanno bisogno di fatti”.
“Se pochi giorni fa il vicesindaco metteva in mostra un post dove si evidenziava che era stata sfalciata l’erba alta nei pressi della scuola dello stesso paese (fatto di cui nessuno sente in questi mesi la necessità), nulla invece è mutato nella piazza in cui si sarebbero dovute appostare le bancarelle” chiosano i dem, assicurando che “l’area in questione, ad oggi, regge ai mancati interventi di asfaltatura, deperimento della segnaletica e diserbo, grazie all’opera dei volontari delle associazioni presenti all’interno della vicina casa del lavoratore”.
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