Attualità
1 Giugno 2020
Nel mirino la riorganizzazione dei servizi e delle strutture: “Lavoratrici e lavoratori apprendono le notizie a volte prima dalla stampa”

Sanità. Sindacati ancora critici con L’Ausl

di Redazione | 3 min

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(archivio)

Sono ancora critici i sindacati nei confronti dell’Ausl sulla materia della riorganizzazione dei servizi nelle strutture sanitarie della provincia. Il motivo principale è che, secondo quanto lamentano, non vengono adeguatamente e tempestivamente informati.

“Ribadiamo che la comunicazione con le organizzazioni sindacali e la Rsu riguardo l’organizzazione e i dati deve tornare ad essere tempestiva e completa come previsto dal Ccnl e ancora più grave è la mancanza di coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori che apprendono le notizie a volte prima dalla stampa, come è avvenuto ad esempio nell’ultima settimana con il Delta”, si legge in una nota unitaria firmata da Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Rsu aziendale ai vari direttori dell’azienda sanitaria.

“Ad oggi non sapere realmente cosa accadrà all’interno delle strutture e dei servizi dell’ Ausl ci preoccupa molto, come ci preoccupa molto la sicurezza degli operatori, ciò che è successo nelle prime settimane dell’emergenza rispetto ai contagi tra gli operatori e la carenza dei Dpi non può più succedere, ora il tempo per valutare e organizzare c’è, con l’unico obiettivo di garantire sicurezza e salute a lavoratori e cittadini, ed è per questo che chiediamo un incontro urgente”.

Tra i punti critici segnalati c’è il fatto che nella comunicazione ricevuta il 26 maggio scorso, l’unica struttura di cui si parla è solo l’ospedale del Delta “e non vi è alcuna informazione rispetto alla fase 2 presso gli altri presidi ospedalieri di Cento, Argenta, gli Osco e le case della salute”. Ma anche sul Delta non mancano le critiche: “Abbiamo appreso solo il 26 maggio che l’ospedale del Delta già dal 21 maggio non è più Covid e come noi così lo hanno saputo tutti i dipendenti, e questo a nostro avviso, non è assolutamente accettabile in quanto durante la fase di emergenza si possono cercare di comprendere determinati comportamenti della Direzione dovuti alla necessità di agire velocemente, ma ora non vi è più questo stato, anzi è necessario che vengano ripristinate le attività, ma con grande attenzione agli aspetti della sicurezza per evitare il propagarsi nuovamente dell’infezione, la fretta e il non coinvolgimento di chi lavora sono elementi di rischio”.

Sempre sul Delta, i sindacati chiedono chiarimenti, e anzi invitano allo stop, sui 4 posti letto semi-intensivi previsti nel reparto di Cardiologia, almeno fino che non verrà garantito l’attivazione in condizioni di sicurezza.

Dubbi anche sulla riattivazione dello Spoi (Servizio psichiatrico ospedaliero intensivo), che dal 3 giugno non sarà più residenza Covid. “Siamo invece venuti a conoscenza che il direttore del Dipartimento di salute mentale in una riunione ha comunicato che la ripresa delle attività potrà avvenire in tempi più lunghi e potrebbe subire un taglio di posti letto e una diversa organizzazione, pertanto chiediamo realmente cosa succederà allo Spoi? – scrivono i sindacati -. Ci domandiamo come mai ci siano queste incongruenze tra ciò che scrivete e ciò che invece viene detto alle lavoratrici e ai lavoratori”.

Altro capitolo è la Medicina d’urgenza: “Anche su questo versante non ci avete fornito alcuna informazione, né rispetto all’organizzazione, né relativamente al personale medico e del comparto”.

Infine, i sindacati ribadiscono la necessità di prevedere varchi di controllo negli ingressi delle strutture. Una questione già sollevata e che aveva già trovato risposta, a quanto pare non esauriente: “Ad oggi – rilevano i sindacati – sono presenti i varchi di controllo solo in alcune strutture, ci sono ancora luoghi dove l’accesso è libero, nonostante dovessero essere predisposti dal giorno 18 maggio come da direttiva regionale, e ci auguriamo che proprio mentre vi stiamo scrivendo questi siano già stati realizzati”.

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