Portomaggiore
6 Maggio 2020
Per la consigliera regionale Zamboni “rappresenterebbe un ostacolo alle prospettive di sviluppo dei servizi della linea ferroviaria, creando un collo di bottiglia”

Europa Verde contraria all’interramento della tratta Bolonga-Portomaggiore

di Redazione | 2 min

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“L’interramento del tratto cittadino della Bologna-Portomaggiore a un solo binario rappresenterebbe un ostacolo alle prospettive di sviluppo dei servizi della linea ferroviaria, creando un collo di bottiglia destinato a impedire un potenziamento della tratta per chissà quanti anni”. A scriverlo è Silvia Zamboni (Europa verde) in un’interrogazione con cui si chiede alla Giunta “a quale punto si trovi l’iter di invio al Cipe del progetto definitivo di interramento”, “se non ritenga opportuno modificarlo in favore della soluzione a due vie, nel malaugurato caso sia previsto a un solo binario” e, infine, “come intenda far fronte alle necessità di sviluppo del trasporto su ferro e ai trend demografici e degli spostamenti nell’area vasta bolognese qualora non si apportasse questa modifica”.

La consigliera ricorda che “la linea ferroviaria Bologna-Portomaggiore è la più importante, in termini di passeggeri trasportati, fra quelle gestite da Fer, con una media di 6 mila passeggeri al giorno, per la maggior parte pendolari. Nel tratto Bologna-Roveri la linea già oggi è satura per il 97%. Per soddisfare appieno la domanda avrebbe bisogno di un potenziamento del numero delle corse che è possibile solo attraverso il raddoppio della linea. Nei piani di sviluppo del sistema ferroviario metropolitano è previsto il servizio passante, attraverso la stazione centrale, con la linea per Vignola, che porterà un notevole aumento di domanda”.

La capogruppo, infine, mette in evidenza che la Regione “ha commissionato insieme alle altre del bacino padano e alla Slovenia un maxi studio che servirà, nelle parole dell’assessore Priolo, ‘anche a mettere a punto, nella fase 3 post emergenza Covid-19, una strategia condivisa per i nuovi piani e programmi per il miglioramento della qualità dell’aria e il contrasto ai cambiamenti climatici”.

Per questi motivi Silvia Zamboni domanda “se il maxi progetto coinvolgerà anche l’assessorato alla Mobilità trasporti e infrastrutture, considerato che le politiche per la mobilità e le infrastrutture hanno a che fare con il tema dell’inquinamento atmosferico”.

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