Attualità
23 Aprile 2020
Ecco come sono stati riorganizzati i servizi all'ospedale di Cona e come si pensa di farli ripartire al termine della pandemia

Oncologia e senologia, cosa cambia nell’emergenza Covid

di Redazione | 6 min

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Antonio Frassoldati

Come cambia e com’è cambiata l’organizzazione dell’Unità Operativa di Oncologia e del Centro di Senologia dell’ospedale di Cona durante questa emergenza Coronavirus. Quali gli effetti e le ricadute sui pazienti. Ne hanno parlato i rispettivi responsabili, Antonio Frassoldati e Sonia Succi, partendo dalla premessa che, seppure non vi siano ancora prove convincenti, alcuni dati e segnalazioni suggeriscono che i malati oncologici in genere possano essere a maggior rischio di contrarre l’infezione da Covid-19, con conseguente necessità per i sanitari e per i pazienti stessi di osservare scrupolosamente tutte le misure di prevenzione, soprattutto quando si frequentano gli ospedali, dove i rischi sono più elevati.

Alla luce di tali considerazioni, in ambito oncologico si è ragionato su alcuni aspetti, come riferito da Frassoldati, adeguando gli approcci e riconsiderandoli in questa fase di diffusione della pandemia.

Per i pazienti che hanno completato il percorso di trattamento della malattia oncologica e sono fuori terapia, sottoposti solo a controlli periodici “sono stati posticipati gli esami e le visite di controllo, per ridurre la possibile esposizione al contagio durante l’accesso all’ospedale: non vi è alcun rischio in questo spostamento, che sarà comunque di durata limitata”.  Per i pazienti che sono sottoposti a terapie attive per la malattia oncologica, in fase precoce o in fase avanzata “la modalità adottata è quella di valutare caso per caso gli accessi in ospedale in base al rapporto beneficio-rischio, ma i trattamenti vengono tutti mantenuti”. Per quanto riguarda poi i pazienti con malattia appena diagnosticata, in attesa del primo trattamento (chirurgico o oncologico), “la definizione della indicazione chirurgica deriva da una discussione multidisciplinare del gruppo di specialisti che si occupano di quel particolare tumore e, nel periodo della pandemia, i gruppi multidisciplinari hanno continuato a riunirsi regolarmente, per lo più in videoconferenza, di norma ogni settimana”. La successiva gestione chirurgica – come riferisce Frassoldati – “ha in parte risentito delle modifiche organizzative generali dell’ospedale e delle terapie intensive, che hanno portato ad una inevitabile riduzione dell’attività, prevalentemente per le malattie non oncologiche. Nel caso delle patologie neoplastiche, viene costantemente effettuato un monitoraggio dei tempi di attesa ed una valutazione, per ogni singolo paziente, del livello di “urgenza” legata a ciascuna condizione. In alcuni casi infatti le malattie hanno caratteristiche di evoluzione più lenta, che consentono di posticipare di qualche settimana la chirurgia, senza pregiudicare in nessun modo l’evoluzione della malattia e i rischi ad essa collegati (come nel caso ad esempio delle formazioni benigne o delle neoplasie non invasive). Lo stesso vale per i trattamenti oncologici preoperatori, che vengono programmati e attuati secondo le normali tempistiche, valutando unicamente la presenza di condizioni cliniche che possano giustificarne il rinvio”. Per i pazienti ricoverati si è cercato di evitare contatti sociali riducendo il più possibile le visite (al momento non si sono registrati casi di positività al Covid).

La ripresa dell’attività regolare dopo la pandemia sarà graduale e prudente: “Dovremo adottare a lungo misure di attenzione e questo richiederà una riorganizzazione dei servizi e una forte responsabilità da parte di tutti per evitare condizioni di sovraffollamento. Abbiamo già iniziato gradualmente a riprendere le visite di controllo, proprio per evitare code successive”.

Sonia Succi

In questa fase anche il Centro di Senologia-Pdta Mammella di Ferrara ha dovuto rimodulare interi servizi per rispondere in tempi brevi all’emergenza, mentre si stanno pianificando alcune azioni per ripristinare i servizi sospesi o posticipati.

Lo screening della mammella dallo scorso 10 marzo è stato temporaneamente sospeso. “Ricordiamo – precisa Sonia Succi – che lo screening si rivolge a donne sane ed ha l’obiettivo di aumentare al massimo le probabilità di individuare la malattia riducendo quanto più possibile i rischi derivati dall’attività diagnostica: in quest’ottica il posticipo della mammografia risulta in questo momento opportuna per ridurre gli spostamenti e tutelare la sicurezza dei cittadini. A tutte le donne che hanno “saltato” la mammografia verrà inviato una lettera con la data del nuovo appuntamento. La sospensione non ha riguardato le prestazioni di secondo livello, ovvero le metodiche diagnostiche di approfondimento, successive alle mammografie dubbie o non negative. Ed è rimasto necessariamente attivo il percorso di accesso alle prestazioni senologiche urgenti per donne sintomatiche o in presenza di particolari condizioni cliniche, per esempio nel caso di riscontro di noduli”.

Uno dei principi portanti del Centro di Senologia è la discussione multidisciplinare di tutti i casi di neoplasia mammaria certa o sospetta, da parte del team dei professionisti che si occupano della patologia mammaria. Gli incontri multidisciplinari sono continuati regolarmente tutti i lunedì, utilizzando modalità multimediali in videoconferenza. “Come di consueto – aggiunge Succi – sono stati discussi tutti i casi in fase preoperatoria e post operatoria e ogni eventualità che ha reso indispensabile prendere decisioni terapeutiche, garantendo la discussione e condivisione di ogni scelta terapeutica tra i vari specialisti e la continuità della presa in carico. Valutando caso per caso la gestione più appropriata e personalizzata della patologia, anche in considerazione delle modifiche organizzative indotte dall’emergenza”.

Le pazienti vengono regolarmente convocate per la comunicazione della diagnosi definitiva e per la discussione e condivisione della scelta terapeutica. Per farlo, in tutela della sicurezza delle utenti e dei professionisti, si applicano le modalità previste dalle Istruzioni Operative dalle Direzioni Sanitarie Aziendali. “Si parte dal triage telefonico – spiega Succi – e pri a di entarre ijn laboratorio si fornisce un questionario per capire se la paziente è entrata in contatto con persone positive al Covid o sospette. Si fornisce mascherina, guanti e disinfettante. Gli utenti si invitano a presentarsi con un solo accompagnatore che dovrà attendere nei corridoi e raggiungere l’assistito nel ambulatorio solo al momento del colloquio”.

Per quanto riguarda il percorso di cura, il trattamento chirurgico è stato fortemente coinvolto dalla riorganizzazione, le sale operatorie sono state ridotte e pur essendo la chirurgia oncologica l’unica chirurgia di elezione (non urgente) attiva, le tempistiche di attesa vengono definite in rapporto alla urgenza determinata dalla diagnosi istologia, dalla aggressività e dallo stadio del tumore, e valutando la sicurezza di eventuali rinvii. Dai primi giorni di aprile tutte le donne in programmazione chirurgica vengono sottoposte al test sierologico per valutare la presenza di anticorpi che attestino la positività al Sars Covid2, in modo da individuare eventuali soggetti potenzialmente infetti che non presentano sintomi, per garantire la sicurezza di tutti i pazienti e degli operatori.

La continuità e la tempestività dei trattamenti antineoplastici, è garantita. Anche in questo caso l’accesso alle sedi ospedaliere avviene adottando i provvedimenti di protezione e distanziamento sociale.

Il trattamento radioterapico prosegue regolarmente, mentre è sospesa la Radio Terapia Intra Operatoria (Iort), anche perché viene eseguita all’interno di una sala operatoria specifica, che attualmente è stata riconvertita a posto letto per l’emergenza. “La sospensione temporanea della Iort – rassicura Succi – non determina ricadute sulla salute della donna, sarà sostituita dalla radioterapia tradizionale”.

Nell’ambito del percorso di cura del tumore della mammella determinate attività, come le consulenze complementari, sono da considerarsi prestazioni di continuità assistenziale e terapeutica il cui rinvio potrebbe generare conseguenze sullo svolgimento delle cure, e in quanto tali non sono state sospese. Sospesi invece gli interventi di chirurgia ricostruttivi a meno che non si svolgano in un unico tempo con la chirurgia demolitiva.

Per quanto riguarda infine il follow-up, cioè il periodo di sorveglianza che viene eseguita dopo l’intervento chirurgico e le terapie oncologiche e radioterapia, le attività ambulatoriali di follow-up dal 14 marzo sono state sospese in modo da limitare al massimo la frequentazione delle strutture sanitarie in assenza di una necessità clinica conclamata. Per le pazienti che avevano in programma la visita oncologica, è stato attivato un triage telefonico, gestito direttamente dal medico oncologo, con la duplice finalità di garantire la continuità assistenziale e la possibilità di confermare le visite ambulatoriali o le indagini diagnostiche ritenute non differibili in caso di necessità cliniche.

Tutte le pazienti hanno comunque a disposizione numeri telefonici ed e-mail per essere costantemente in comunicazione con le infermiere case manager del Centro (Sonia Succi, Daniela Marmugi, Laura Sambri) per qualsiasi necessità o dubbio.

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