Argenta
5 Aprile 2020
Un anziano della "Beneficenza Manica" deceduto a Cona. In arrivo rinforzi per il personale sanitario. Situazioni complesse a La Fiorana e in ospedale

Il virus colpisce duro ad Argenta, muore un ospite della casa di riposo

di Redazione | 4 min

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"Sono molto stupito, e lo sono felicemente, da questa notizia, dal momento che conferma che le politiche che abbiamo adottato come maggioranza sono apprezzate dall’opposizione, e quindi riproposte". Sono le prime parole del sindaco di Argenta Andrea Baldini nel commentare l'intervento di ieri sulla stampa del coordinatore giovanile e di quello provinciale di Forza Italia, Nanetti e Toselli

Operaio con 10 chili di hashish in auto, oltre quattro anni e mezzo di pena

Il gup Carlo Negri del tribunale di Ferrara ha inflitto - dietro rito abbreviato - 4 anni e 8 mesi di pena, oltre che 20.000 euro di multa, all'operaio di 51 anni, originario di Portomaggiore, arrestato lo scorso ottobre dai carabinieri di Bologna Centro dopo essere stato trovato in possesso di 10 chili di hashish e 156 grammi di cocaina.

Un parco per ricordare la fine del matrimonio riparatore

Alle ore 10 di venerdì 19 aprile verrà ufficialmente intitolato il parco pubblico di via Montanari a Santa Maria Codifiume con il nuovo nome: “5 agosto 1981”. Il nome scelto richiama la data nella quale vennero abrogati il matrimonio riparatore

Argenta. Covid-19: Argenta zona rossa? Di certo c’è che il suo territorio è divenuto ora la seconda zona in provincia più colpita dopo Ferrara. E che il sindaco Andrea Baldini, in accordo col questore, entrerà, già dalla prima riunione di lunedì, a far parte del tavolo di crisi e di concertazione insieme ai colleghi dei tre distretti socio sanitari. Il tutto alla luce dei dati che danno in crescita i numeri dell’infezione (i contagiati sono saliti a quota 93) e dei morti.

“Oggi – ha infatti detto il primo cittadino nel corso della sua solita ed attesissima videoconferenza serale di ieri (4 aprile) – abbiamo contato due decessi: si tratta di due persone ricoverate a Cona, l’una proveniente dal centro residenziale-riabilitativo per disabili “Parco La Fiorana” (dove la situazione pare al momento stabile), l’altra alla “Rsa-casa di riposo per anziani O.P.Manica” di Argenta, dove in aiuto degli operatori messi fuori servizio dal virus, la coop Serena, che gestisce la struttura, manderà rinforzi”.

Quest’ultimo caso è un uomo di 67 anni di Argenta, ricoverato all’ospedale di Cona il 25 marzo, e  deceduto sabato 4 parile, nel reparto Covid intorno alle ore 13.30. L’anziano soffriva di patologie concomitanti.

Complessivamente sono 474 i casi di positività sul territorio, dall’inizio della pandemia, come sempre riferiti non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi. Sono 86 i campioni ancora in attesa di esito

Dei 185 tamponi effettuati tra il personale socio-sanitario, ospiti dei centri assistenziali e cittadini si registrano in tutto 59 persone positive in più di ieri. Alla fine dei conti per conoscere l’esito delle analisi mancherebbero solo 13 test epidemiologici. Dunque la pandemia sta colpendo duro ad Argenta e dintorni.

Intanto anche all’ospedale Mazzolani-Vandini dopodomani farà tappa la carovana della protezione civile per sostenete tutti gli operatori e i volontari che si stanno dando un gran daffare per contrastare il diffondersi del virus. Ma è proprio il nosocomio argentano che sta destando preoccupazioni.

I sei ricoverati positivi già individuati sono stati trasferiti a Cona. Mentre tra gli addetti ai lavori di contagiati già ieri se ne contavano 6, spedalizzati. Ma dei 160 esami eseguiti tra loro una metà (81) e stata processata con esito negativo, mentre si resta in attesa di conoscere il responso degli altri 79.

Ed è proprio da una infermiera che ha contratto la malattia che si leva un grido di protesta, tristezza e dolore: “In questa fase di emergenza – racconta sui social – mi son sempre adoperata al massimo. Ma mi sono presa la polmonite interstiziale da Coronavirus19. In ospedale non siamo sprovveduti né incoscienti: abbiamo sempre usato i dispositivi Dpi, che ci venivano forniti, mascherina chirurgica e guanti. Ma dai piani alti ci è sempre stato detto che lavoravano in un reparto sicuro, dove sarebbe arrivati solo pazienti negativi, invece altro che “Covid free”. Poi un invito rivolto al sindaco: “Non ringrazi il personale se non lo sente per davvero”.

A questa sorta di j’accuse si aggiunge quello della dottoressa Maria Teresa Diani, moglie del medico del “Parco La Fiorana” Massimo Carlini, colpito dal Covid 19. “Mio marito – spiega – si è sottoposto al tampone il 19 marzo scorso ma il risultato ci è pervenuto solo il 30 ed in forma non leggibile: tutto da rifare dunque con soldi e tempo da buttare. Ma ancor prima Massimo ha eseguito l’esame al pronto soccorso dove ha ricevuto una risposta positiva immediata”.

Per la moglie avrebbe contratto la pandemia a “La Fiorana”, affermando che “il primo morto è uscito da lì”. Secondo lei lo avrebbe contratto “rapportandosi con gli operatori, non con gli ospiti coi quali non aveva contatti stretti”. E mentre punta l’indice in questa direzione, esclude la possibilità di un contagio trasmesso dagli utenti del suo ambulatorio di medicina di base. “No – spiega – non avvicina i suoi pazienti. Che se del caso vengono tenuti a debita distanza. Ed eventualmente sentiti anche via telefono”. Da qui la sua proposta di organizzare un incontro urgente tra sindaco, Ausl, Cidas e protezione civile. Il tutto mentre tra la gente si fa largo il timore che persone asintomatiche possano mettere a rischio i propri famigliari, in casa. Perciò per questi si chiedono più tutele e garanzie.

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