Attualità
4 Aprile 2020
Centralino irraggiungibile, utenti imbufaliti. Prese in carico 500 domande in due giorni. Coletti: “Da lunedì nuovi operatori, ma l’ordine di arrivo non incide sul diritto ad ottenere il servizio”

Buoni spesa: 500 chiamate al minuto, intasate le linee Asp

di Redazione | 4 min

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Non è solo il sito Inps a bloccarsi nel momento del bisogno. Le linee telefoniche dell’Asp hanno subito la stessa sorte e per il medesimo motivo: troppe richieste. Il centralino che raccoglie le domande per ottenere i buoni spesa è stato preso d’assalto: 500 chiamate al minuto in entrata sono i flussi da capogiro registrati dal server nella mattinata di sabato 4 aprile.

Un boom di chiamate che ha mandato letteralmente in tilt il sistema. Con le linee intasate, riuscire a parlare con un operatore pare quasi un miraggio: tantissimi gli utenti che hanno passato ore alla cornetta prima che la chiamata cadesse nel vuoto.

Il surplus di ingressi, spiegano i tecnici intervenuti per verificare la tenuta del servizio al collasso, ha creato un ritorno di linea apparentemente ‘libera e senza risposta’ mentre l’operatore era in realtà impegnato in una conversazione.

“Da lunedì verranno aumentati i canali di messa in coda: i numeri a disposizione rimangono gli stessi ma saranno 10 gli operatori che rispondono – spiega l’assessore alle Politiche Sociali, Cristina Coletti -. Va in ogni caso sottolineato che l’ordine di arrivo della chiamata non è in alcun modo un fattore di valutazione della domanda, che verrà processata e analizzata in base a criteri di necessità“.

Le linee inoltre rimarranno attive per tutta la settimana prossima – dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e il giovedì dalle 15 alle 17 – e ancora nei giorni a seguire fino a completamento del servizio ai seguenti numeri di telefono: 0532 799505, 0532 799515, 0532 799511, 0532 799504, 0532 799730, 0532 799590.

In totale su tutte le chiamate pervenute sabato mattina sono state prese in carico 240 domande (261 il primo giorno, ndr) delle quali 176 da parte di cittadini italiani, 12 dell’UE, 40 da Paesi fuori UE e da 3 titolari di carta di soggiorno. Ancora una volta la maggioranza sono donne. Il richiedente più anziano è del 1942, il più giovane del 1999. Sono 7 gli over 65, 233 gli under 65 anni.

In particolare a chiedere il contributo sono stati 17 titolari di reddito di cittadinanza, 3 titolari di trattamenti pensionistici, 50 titolari di altri sussidi, 44 disoccupati, 20 cassintegrati, 8 precari, 2 interinali, 59 senza ammortizzatori sociali, 7 stagionali, 20 nuclei monogenitoriali con minori, 26 nuclei familiari con disagio economico per sospensione di attività imprenditoriale o professionale, 8 nuclei afflitti da patologie o gravi disabilità.

“Con questo traffico molto alto di dati, qualche disagio è inevitabile – commenta il sindaco Alan Fabbri -. Abbiamo provato a inserire un avviso di priorità ma la linea Telecom salta per 30 chiamate contemporaneamente, figuriamoci con 500 chiamate al minuto su sei numeri dedicati. Chiediamo ai cittadini di avere pazienza, contando che ci vogliono minimo 10 minuti a pratica. Sono 500 i nuclei familiari presi in carico in due giorni ma non vuol dire che tutte le richieste verranno accettate: spetta al Comune fare le dovute verifiche prima di procedere con l’assegnazione. Contiamo di elargire i primi buoni dalla metà della settimana prossima“.

Il centralino irraggiungibile ha fatto imbufalire diversi utenti: “I numeri di telefono elencati dal sindaco per richiedere i buoni spesa risultano non funzionanti, cade perennemente la linea e a l’unico numero che squilla non risponde nessuno. Magari qualcuno si sveglia. C’è chi ha bisogno di quei buoni, ed essere presi in giro da chi dovrebbe tutelarti in un momento come questo può solo far aumentare ansie e paranoie” ci scrive un lettore.

Ma sono diverse le segnalazioni di disservizio giunte nelle ultime ore. “Un numero risulta quasi sempre libero ma non risponde nessuno. Dopo che una segreteria mi ha detto di attendere ho aspettato 5 minuti poi hanno riagganciato. È successo per 6 volte, poi ho preso finalmente contatto senza avere nessuna risposta certa dopo aver spiegato la situazione” racconta un altro utente.

“È veramente una genialata organizzativa del sindaco e giunta – rincara una signora sarda che vive a Ferrara da 29 anni -. Ferrara conta una popolazione di circa 123mila abitanti, mettiamo che siano 60mila ferraresi ad aver bisogno di aiuto, quanti pensate riescano parlare con l’operatore? Dopo aver creato via Whatsapp un gruppo per sapere come va, sia venerdì che sabato nessuno chiamando ad intervalli di un minuto è riuscito a parlare con qualcuno, o era occupato, o non squillava nemmeno ed in molti casi ha squillato a vuoto. A voi i commenti”.

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