Attualità
1 Aprile 2020
Il sindacato degli infermieri lancia nuovamente l'allarme sulle condizioni in cui è costretto a operare il personale sanitario dell'ospedale

Nursing Up: “Protezioni inadeguate e screening: situazione inaccettabile a Cona”

di Redazione | 3 min

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“La carenza di idonei presidi di protezione si sta facendo del tutto insostenibile, come gli atteggiamenti di una direzione aziendale che continua a centellinarli, anziché porre soluzione al problema”. Il sindacato degli infermieri Nursing Up dell’Emilia Romagna lancia nuovamente l’allarme sulla situazione in cui è costretto a operare il personale sanitario dell’ospedale di Cona.

“I dipendenti – spiega Francesca Batani, consigliere Regionale Nursing Up Emilia Romagna – sono costretti ad arrangiarsi costruendo da sè e con mezzi di fortuna i presidi, a riutilizzare dispositivi certificati come non riutilizzabili (Nr), o peggio, vengono invitati da coordinatori che evidentemente esprimono al meglio il loro zelo in questo periodo, a portare da casa “sacchi dell’immondizia” da improvvisare come calzari”.

Il sindacato, perciò, invoca la responsabilità di tutela della sicurezza da parte del datore di lavoro e chiede che “tutti gli operatori siano dotati di filtranti facciali (ffp3) e autorizzati a trattare ogni paziente come caso sospetto”.

Come riferisce Nursing Up “la disponibilità di filtranti facciali, scudi, camici, calzari e divise pulite va sempre più peggiorando, e questo è per noi inaccettabile, a maggior ragione in una provincia che per fortuna di tutti è classificata come “a bassa penetrazione””.

Alla luce delle recenti dichiarazioni Oms, il sindacato ribadisce la richiesta di “modifica del documento aziendale con l’eliminazione delle maschere chirurgiche come presidio sufficiente a proteggere dal contagio nei confronti di agente virale Covid-19 a prescindere che il paziente la indossi a sua volta, e reintroduzione del corretto filtrante facciale ffp3”.

“Inaccettabile – commenta Francesca Batani – modificare le procedure in funzione delle disponibilità, per tutelare l’azienda e la sua dirigenza. Si dichiari apertamente l’incapacità di fornire i corretti Dpi e ce ne si assuma la responsabilità. Per di più è di queste ore la segnalazione che le attività di pulizia e sanificazione di alcuni reparti sarebbero state messe a rischio dalla mancanza di Dpi anche da parte della ditta esterna che eroga il servizio, e in una condizione già così complicata il personale ospedaliero si è trovato anche a doversi attivare per trovare soluzione a questa problematica”.

Per quanto riguarda la proposta di screening degli operatori, “per quanto ricalchi le indicazioni regionali, la riteniamo assolutamente inadeguata, oltre che colpevolmente tardiva. Continuiamo a richiedere che tutti gli operatori vengano sottoposti a screning periodico a prescindere dai sintomi. Si sottolinea come nel medesimo documento si faccia presente che in caso di condivisione della stanza di degenza tra paziente sospetto e negativo i servizi igienici debbano essere sanificati ad ogni utilizzo. Vi chiediamo anche di esplicitare da chi, (anche se un sospetto già lo abbiamo) con quali dispositivi di protezione e con quali presidi per la sanificazione”.

Anche il piano di assunzioni viene consideratro da Nursing Up inadeguato alla situazione a fronte di una carenza di orhganico già grave prima dell’emergenza sanitaria. “Se in una situazione come quella fino ad ora verificatasi, di bassa penetrazione della malattia, con accessi decisamente limitati alla struttura, e pochissimo personale assente per quarantena, (visto che fino ad ora la diagnostica per i dipendenti è stata pressochè nulla) rispetto ad altre zone della regione, si è comunque reso necessario per voi sospendere i congedi ordinari programmati di alcune unità operative, quel che sosteniamo non può certo essere smentito in onestà. Ci si risparmi la retorica sull’emergenzialità del momento, noi più di tutti la stiamo vivendo e sappiamo quanto queste ferie non avrebbero rappresentato un lusso per concedersi un viaggetto, ma la fisiologica necessità di recupero psicofisico estremamente più necessaria in questo momento. La nostra disponibilità alla collaborazione rimane invariata, come sempre dichiarato”.

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