Comacchio
30 Marzo 2020
La consigliera di minoranza a Comacchio: "Si rivedano opere effimere e si affrontino le conseguenze di un'economia esclusivamente turistica"

Coronavirus, Carli Ballola: “Il Comune aiuti i più fragili e riveda le priorità di bilancio”

di Redazione | 3 min

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Comacchio. “Il Comune metta a punto un piano di crisi, insieme a forze politiche e sociali, riveda le spese effimere destinate al reystiling di viale Carducci o ad una seconda sala polivalente a Sant’Agostino, rifletta sui vari festival finanziati nel corso dell’anno”. Nell’esprimere vicinanza ai propri concittadini in un momento particolarmente complicato per tutti, la consigliera di minoranza Sandra Carli Ballola, capogruppo a Comacchio della lista ‘La Città Futura’ non risparmia un’analisi politica generale sulla gestione dell’emergenza sanitaria, sociale ed economica legata al coronavirus, contestualizzando poi sul territorio le possibili misure di sostegno che a suo parere devono essere in cima alle priorità del governo nazionale come locale.

A Denis Fantinuoli, vicesindaco pronto a subentrare al sindaco decaduto Marco Fabbri, la consigliera chiede quali sono le azioni che intende mettere in campo per aiutare i cittadini in difficoltà: penso che la crisi in atto non debba far precipitare i problemi né creare nuove diseguaglianze. Occorre proteggere le persone a rischio: i più poveri, le piccole aziende, i negozi, le attività stagionali, gli artigiani. E rilanciare. Occorre rivedere il bilancio a partire dalle risorse destinate a scelte effimere o non necessarie”.

Sospendere i canoni di locazione ai soggetti che hanno in concessione spazi pubblici e sospendere l’Imu e la tassa dei rifiuti alle attività chiuse e ai cittadini che perdono il lavoro, promuovere presso i soggetti erogatori la sospensione dei pagamenti senza sanzioni o distacchi: sono queste secondo Carli Ballola alcune tra le misure da attuare necessariamente senza indugi.

“Inoltre è chiaro che occorre rivedere il modello di sviluppo di Comacchio, alla luce delle nuove prospettive che si stagliano all’orizzonte: già aver scelto la monocultura del turismo come unica modalità economica sta rivelando tutta la sua fragilità. Il centro storico già desertificato reggerà a quest’ultimo colpo? Oggi che il turismo è fermo, e non sappiamo quando riprenderà, ci troviamo senza altre attività produttive ed occupazionali in grado di far fronte all’emergenza. Se è vero inoltre quanto che lo smog è il vettore principale del virus, possiamo essere contenti di esserci opposti all’installazione di una fabbrica di polveri di ceramica nel nostro Comune”.

Allargando la visione al panorama nazionale, “l’epidemia – sostiene la consigliera di minoranza – ha fatto emergere la profonda inadeguatezza del sistema sanitario pubblico, che in questi anni ha subito tagli colossali: scarseggiano i medici, i posti letto nelle rianimazioni e, dopo averli chiusi, ora ci accorgiamo che non ci sono ospedali. Penso all’ospedale di Comacchio, chiuso nonostante una grande e prolungata protesta della città. Quando tutto sarà finito, occorrerà chiedere un’inversione di tendenza, con la sanità pubblica, insieme alla scuola pubblica, che dovranno essere al primo posto”.

“Un grazie a tutti coloro che devono continuare a lavorare per tutti noi: dai medici agli infermieri, alle commesse dei supermercati, ai trasportatori, agli impiegati dei servizi essenziali, alle forze dell’ordine.0 Non possiamo che sperare che tutto questo finisca presto” conclude.

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