Sono tre gli esercizi commerciali che a seguito dei controlli effettuati dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ferrara risultano non aver rispettato i decreti ministeriali emessi dal governo per il contenimento della diffusione del Coronavirus.
Il primo esercizio commerciale risultato non in regola con le misure straordinarie finora adottate è stato un money transfer nei pressi della stazione ferroviaria di Ferrara. Per il titolare, che ha deciso di tener aperto nonostante la chiusura generalizzata delle attività, è scatta la denuncia per violazione dell’articolo 650 del codice penale.
Analoga situazione si è verificata nel Comune di Comacchio. I finanzieri hanno denunciato il gestore di un bar che, nonostante l’espresso divieto imposto dalle prescrizioni dei Decreti del 9 e 11 marzo, ha comunque tenuto aperta la propria attività. Circostanza accertata dal rinvenimento sul bancone del pubblico esercizio di alcuni documenti commerciali che attestavano diverse consumazioni appena effettuate da vari clienti, oltre che dal funzionamento della macchina del caffè e dalla presenza di altri prodotti freschi destinati al consumo giornaliero (prodotti di pasticceria e da forno).
Il terzo caso di irregolarità riporta a Ferrara, dove le Fiamme Gialle, nel controllare alcuni clienti di un supermercato, hanno riscontrato che erano stati acquistati beni non di prima necessità, in violazione all’ordinanza emessa il 14 marzo dal presidente della Regione Emilia Romagna, che consente la vendita, nei giorni festivi e prefestivi, di soli generi alimentari, farmaci e parafarmaci. Per tale violazione, il direttore dell’esercizio commerciale è stato denunciato alla Procura della Repubblica per aver violato l’articolo 650 del codice penale.
Oltre alle conseguenze di carattere penale, i responsabili dei fatti accertati verranno segnalati al prefetto di Ferrara per l’adozione dei provvedimenti di competenza in ordine alla sospensione delle attività.
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