Politica
20 Febbraio 2020
Dibattito in Commissione consiliare sulla petizione presentata da Zamorani. E si rivede il consigliere leghista che si era autosospeso dopo l'audio scandalo

‘Naomo’ Lodi boccia le circoscrizioni e Solaroli torna ‘attivo’

di Redazione | 6 min

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Come prevedibile, non trova riscontro nella commissione del Consiglio Comunale la petizione promossa da Mario Zamorani riguardante la reintroduzione delle circoscrizioni come ulteriore ampliamento della democrazia partecipativa ferrarese.

La proposta ha comunque avuto il merito di stimolare il dibattito su eventuali nuove forme di partecipazione dei cittadini alla vita politica e ha chiarito ancora una volta la linea che la Lega vuole seguire per rispondere alle esigenze del territorio da lei governato. Alla discussione ha assistito anche il consigliere leghista Stefano Solaroli, tornato ad esercitare le proprie funzioni dopo le recenti polemiche sull’audio scandalo.

Il dibattito ha avuto inizio con la spiegazione dei motivi che hanno portata alla petizione, fornita proprio da Zamorani che non ha lesinato stilettate all’attuale partito di maggioranza: “Le circoscrizioni sono state un luogo nel quale la partecipazione dei cittadini è stata anche brillante. Mai come oggi esistono opportunità di accesso alle informazioni e esprimere di conseguenza opinioni, tanto da parte del singolo cittadino quanto da quella del politico. Altresì vi è una diffusione di partiti populisti i quali vivono di fake news e disinformazione sistematica dando risposte ipersemplificate a problemi complessi. Oggi vi sono fratture nella società come nel caso di quella tra centro e periferia, ecco che le circoscrizioni andrebbero rimesse in atto per favorire partecipazione e dialogo questi cittadini”.

Lo stesso Zamorani amplia il proprio discorso ad altre forme di democrazia partecipata come il “bilancio partecipativo oppure un Consiglio comunale aperto dove cittadini possano presentare mozioni e ordini del giorno. Diversi studi hanno confermato che, laddove i cittadini sono maggiormente coinvolti, il consenso populista cala. La ratio contraria a tale proposta è certamente lo shitstorming”.

La risposta del vicesindaco Nicola Lodi è stata però chiara: “Mi sono posto diverse domande a riguardo di questo intervento. Non vedo connessioni nel parlare di partecipazione, shitstorming e populismo, non aderiremo ai punti della petizione perché sfocia in attività politica non democratica. Il dialogare coi cittadini lo facciamo sempre, non rimpiango le circoscrizioni dato che per noi è meglio essere di persona sui territori tramite incontri nei quali si decide come progettare. Sarò nei prossimi giorni a San Martino e Ravalle per recepire le richieste del territorio e recentemente ho ricevuto anche AnceScao. Aderiremo inoltre a progetti di democrazia partecipativa che vedranno persone del Comune andare ad ascoltare le proposte sul territorio. Lo ‘shitstorming’ lo facciamo nelle periferie e nelle frazioni ascoltando senza populismi. Per quello che Zamorani chiede ci sono già appositi strumenti, ma non apriremo circoscrizioni o faremo Consigli aperti“.

Alla domanda della consigliera di Azione Civica Roberta Fusari sul fatto che l’attuale amministrazione consideri democrazia partecipata il contatto diretto tra il cittadino e l’assessore o consigliere, Lodi sgombra il campo da equivoci: “Per me lo è”.

Il dibattito si allarga con le considerazioni di Massimiliano Guerzoni (Ferrara Cambia): “Vengo da una frazione nella quale abbiamo avuto incontri con assessori come Travagli sul tema del mercato e credo che questo metodo sia buono. Sarà sicuramente migliorabile ma trovo già del riscontro dato che gli abitanti che vengono ascoltati da un assessore la trovo già una bella forma di associazione pubblica”.

Nel merito della questione prova a rientare il consigliere Francesco Colaiacovo del Pd: “Non è questo il luogo per fare valutazioni sull’operato del vicesindaco. La petizione di Zamorani credo sia rivolta alla necessità di aver maggior luoghi e momenti per fare approfondimento e discussione con i cittadini. Tutto questo per stimolare e creare un momento di dibattito che porti ad una visione condivisa con i cittadini”.

Il Vicesindaco poi passa nuovamente all’attacco: “Devo capire se rispondere in merito alla petizione o all’esposizione di Zamorani. Questa amministrazione ha scelto una linea, tra cinque anni lei vedrà – rivolgendosi direttamente al promotore della petizione – se ha funzionato o meno. Ci arrivano sempre segnalazioni dai cittadini e non vedo perché riaprire le circoscrizioni dato che nemmeno la precedente amministrazione non l’ha fatto. Aggiungo che se ci arrivano oltre trecento mail alla settimana dalle frazioni, forse prima qualcosa non ha funzionato. Venga con me sul territorio e non stia solo lì a raccogliere fantomatiche firme”.

I toni si alzano un po’ con l’intervento di Ilaria Baraldi (Pd): “Le circoscrizioni non piacciono perché in assenza di esse si restringe la piramide democratica e restano in pochi che decidono. Nel nostro vasto Comune non ci sono presidi democratici, questa proposta farebbe sì invece che i cittadini gratuitamente possano ampliare la democrazia. Consiglieri ed assessori possono legittimamente essere presenti sul territorio ma non confondiamo quella che è una scelta con l’effettiva partecipazione democratica”.

Sempre tra le fila dell’opposizione, Simone Merli (Pd) sottolinea l’importanza che ebbero le circoscrizioni: “Già quando le circoscrizioni vennero ridotte ponemmo l’esistenza di un problema democratico, resto convinto che sia stato un errore eliminarle. Inoltre non basta ‘lisciare il pelo’ e fare aggregazione perché ci sia automaticamente democrazia, il lavoro sul territorio degli attuali consiglieri è lo stesso che ha svolto anche l’amministrazione precedente. Tutte le proposte poi, sono politiche. Non limitiamoci a chiudere qui questo dibattito”.

Tommaso Mantovani del Movimento Cinque Stelle invece si dice scettico sulla loro nuova introduzione, pur riconoscendo a Zamorani il merito di una grande partecipazione attiva: “Non firmo questa petizione perché si corre il rischio di creare una struttura eccessiva. Con l’abolizione delle circoscrizioni si risparmiò anche qualcosa dal punto di vista economico per cui resto dubbioso sul rapporto tra spesa e resa dato che in passato su diversi argomenti tutta questa partecipazione non la vidi. Piuttosto potenzierei forme di consulenza telematica periodica su temi fissi“.

Qualche altro momento di lieve tensione si registra tra il capogruppo della Lega Benito Zocca, brevemente interrotto dal consigliere Colaiacovo durante il proprio intervento, e tra Ilaria Baraldi nei confronti dei consiglieri di maggioranza rei a suoi dire di sbeffeggiare il numero di firme raggiunte (173 ndr) dalla petizione di Zamorani. Dato questo esplicitamente chiesto dal consigliere leghista Alcide Mosso.

Un altro ‘endorsement’ all’operato dell’attuale amministrazione arriva poi dal consigliere di Fratelli D’Italia Federico Soffritti: “Durante i miei trascorsi sindacali mai mi è capitato di vedere assessori o comunque persone delle precedenti amministrazioni in luoghi di presidio importanti come i mercati. Dall’inizio dell’anno invece questo succede continuamente grazie al sindaco e al bicesindaco in persona. Questo significa essere sul territorio invece che fare delibere a favore dei grandi centri commerciali”.

A tornare più nel merito della questione sono i restanti interventi di Paola Peruffo e Davide Bertolasi: “La petizione verte sulla democrazia partecipativa e non strettamente sulle circoscrizioni – ricorda la consigliera di Forza Italia – la buona amministrazione deve trovare modalità per far partecipare maggiormente i cittadini alla vita politica. Trovo però anche l’introduzione fatta da Zamorani non corretta. Sono discorsi politici che capisco ma non sono queste le modalità che fanno riferimento a questa amministrazione”.

“Il tema è quello del far partecipare più possibile – spiega Bertolasi – specialmente chi non ci chiama. Questa amministrazione affronta queste tematiche con il ‘ci penso io’ e non  è una linea che condivido. Zamorani propone una diversa procedura di lavoro, capisco ci siano forti pregiudizi da ambo le parti, ma lui è cittadino che ha diritto di essere ascoltato. Gli altri cittadini non ci hanno mai perdonato per l’ aver abolito le circoscrizioni che rappresentavano un punto di riferimento”.

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