Politica
20 Febbraio 2020
Le reazioni all’inchiesta di Estense.com che smaschera i vertici della Lega di Ferrara

Shitstorming. Baraldi: “Un ritratto raccapricciante”

di Redazione | 3 min

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Dopo l’inchiesta di Estense.com che ha svelato come lo shitstorming contro il nostro giornale provenisse dai massimi vertici della Lega di Ferrara, è il giorno delle reazioni.

L’articolo ha scosso l’opinione pubblica e ha fatto il giro delle piazze virtuali dei social network.

Inevitabili le reazioni di sdegno da parte dell’opposizione. Roberta Fusari di Azione Civica posta sulla propria bacheca la notizia, commentando “cari amici che ad ogni occasione chiedete ‘ma cosa sta succedendo a ferrara?’ Ecco, questo è solo uno degli esempi. Il metodo è lo stesso, applicato su ogni cosa”.

Aldo Modonesi, capogruppo del Pd, fa notare come dall’articolo si scopra l’ambivalenza del sindaco Fabbri, con un modo di fare pacioso in pubblico ma determinato dietro le linee a dettare le linee ai suoi pur di raggiungere la vittoria a tutti i costi: “com’era la storia del poliziotto buono e di quello cattivo?”.

L’intervento più duro è quello della dem Ilaria Baraldi: “I protagonisti della “tempesta di cacca” contro il giornale – e di rimbalzo contro il Pd – oggi sono il sindaco, il vicesindaco e il portavoce del sindaco. Ne esce (beh, viene confermato…) un ritratto raccapricciante di persone senza alcuno scrupolo, intente soprattutto a macchinare e tramare (senza esclusioni anche contro i propri alleati) per acquisire consenso tramite uno spregiudicato uso dei social”. “Penso che nessun dubbio ci fosse sul metodo Naomo – aggiunge la consigliera -. Pochi potevano essercene sullo stratega della comunicazione. Adesso anche i più ferventi sostenitori del “ma Alan è diverso, povero Alan” hanno la possibilità di verificare la sua adesione al metodo Naomo”. Quanto agli alleati, nonostante una consigliera leghista affermi nelle chat che anche gli alleati “sapevano quello che dovevamo fare”, va specificato che non tutti nel centrodestra erano stati della partita. Sicuramente non era tra questi Fratelli d’Italia, che già a suo tempo aveva preso le distanze da certi atteggiamenti incivili di rappresentanti della Lega.

Per Marcella Zappaterra, consigliera regionale del Pd al secondo mandato, “anzitutto è saltata l’idea che ci siano alcuni bulli che giocano con le pistole e le ruspe, mentre gli altri sono impegnati nel governo della città, privilegiando il dialogo ed il confronto con le diverse componenti sociali ed economiche ferraresi. Emerge purtroppo un quadro molto diverso. La catena di comando è partecipe delle scelte dell’amministrazione e condivide le modalità utilizzate per fare politica. Il vice sindaco è certamente il centravanti di sfondamento, ma può contare su un centrocampo che gli serve la palla e lo copre quando serve”. Per la ex presidente della Provincia, “La conquista del potere li sta rendendo avidi e incauti. Stanno cercando di accontentare tutti gli amici fedeli, anche col rischio di creare danni al Comune. Per comandare (che è una cosa molto diversa dal governare) – prosegue – stanno attuando pratiche ormai note da tempo, cioè l’uso della menzogna e dell’insulto per delegittimare gli avversari, chi fa informazione e anche quei dissenzienti che hanno avuto l’ardire di non cantare nel coro. L’idea di vivere i prossimi 4 anni in un clima avvelenato come quello attuale, con un’amministrazione in perenne compagna elettorale, alla ricerca continua di nemici da combattere e di amici da accontentare, un po’ mi sconcerta. La strada che si è imboccata non porterà niente di buono a Ferrara. Spero vivamente che cresca la consapevolezza, anche tra coloro che hanno vinto le elezioni, che oggi abbiamo il dovere di pensare a Ferrara ed ai suoi problemi e di farlo cercando il contributo di tutti”.

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