Il Movimento 5 Stelle di Ferrara valuta “con estremo interesse” il progetto della Città della Salute di Ferrara e ritiene non più procrastinabile la realizzazione di un Punto Bianco all’interno della Cittadella San Rocco, vista anche l’emergenza in corso all’ospedale di Cona, dove i tempi di attesa al Pronto Soccorso sono lunghissimi.
“Essendo l’Ospedale di Cona Trauma Center, unità stroke, unità emodinamica, unità espianti, etc., – dicono i pentastellati – risulta un centro ad alta e ad altissima complessità, il che non si addice al trattamento sanitario per patologie e sintomi non critici e non urgenti, definibili come “codici bianchi”. Sempre a nostro avviso, per decongestionare il Pronto Soccorso di Cona, ormai al collasso nei periodi di picco influenzale, l’attivazione di un “punto bianco” al vecchio S.Anna rimane prioritaria, come è già avvenuto da anni in diverse città emiliane. Inoltre, non dimentichiamo che la carenza di posti letto presso l’Ospedale di Cona, divenuta in questi giorni emergenza drammatica, è la naturale conseguenza del depotenziamento degli ospedali territoriali e dello svuotamento della Casa del Pellegrino, con conseguente trasferimento del Centro di Riabilitazione di San Giorgio a Cona, che ha privato l’ospedale di Cona di due reparti di Medicina (il 2B1 e il 3B1), pur avendo alcuni servizi presenti in corso Giovecca”.
Il M5S ferrarese, invece, non condivide assolutamente “la scelta fatta dalla precedente amministrazione comunale del piano di riqualificazione della cosiddetta “area rosa” di corso Giovecca, che prevede l’abbattimento delle “Nuove cliniche universitarie” e la redistribuzione dei volumi all’interno dell’area, destinata ad una cessione sul mercato”. Questo perché “creare una probabile zona residenziale tra una Città della Salute e un Polo Universitario ci pare un assurdo, quando alcuni edifici potrebbero essere utilizzati come Ospedale di Comunità (Osco) per il periodo transitorio di cure e/o riabilitazione per i pazienti dimessi da Cona post intervento o post cure complesse e destinarlo al periodo riabilitativo. L’impegno economico per il recupero edilizio potrebbe essere sostenuto dai fondi messi a disposizione dal governo attuale in Manovra di Bilancio, ovvero 2,5 miliardi, destinati all’ammodernamento con riconversione ambientale dell’edilizia ospedaliera pubblica”.
“A Ferrara – spiegano ancora – il 30% della popolazione è ultrasessantenne ed avremo un aumento progressivo della popolazione anziana, con un aumento quindi di patologie legate alle acuzie che impone una programmazione sanitaria molto attenta del territorio ferrarese. Come da programma elettorale, saremo sentinelle utili al nostro gruppo in Assemblea Legislativa in Regione, per accorciare i tempi di attesa per specialistica, diagnostica ed interventi chirurgici programmabili. Segnaliamo infine che Ferrara è l’unica città dell’Emilia Romagna ad essere priva di un Centro per la cura e la riabilitazione dell’ipovisione, la cui necessità è strettamente legata all’invecchiamento della popolazione”.
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