Politica
29 Gennaio 2020
Il candidato nella lista di Bonaccini non è riuscito a guadagnare un seggio in Consiglio regionale: “Qui da noi la disposizione è stata di dare il voto solo sul nome del presidente”

Elezioni. Il rammarico di Bova per il supporto mancato di Italia Viva

Alberto Bova
di Redazione | 3 min

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Alberto Bova

Alberto Bova

di Jonatas Di Sabato

Non è riuscito a celare il rammarico Alberto Bova, candidato nelle file della lista di Bonaccini, durante la conferenza stampa indetta presso l’Hotel Europa di corso Giovecca, nel commentare il voto di domenica. “Dopo il Pd – ha detto in apertura Bova – siamo stati il partito che più ha contribuito alla vittoria del presidente e questo ci rende contenti e fieri. Nonostante l’esito abbia visto il dominio della Lega in queste zone, noi siamo riusciti a riportare al voto tanta gente, e questo entusiasmo ci dà molta carica”.

Proseguendo, l’avvocato ha descritto la sua visione di questo esito elettorale: “Il nostro risultato è stato oltre ogni aspettativa perché eravamo da soli. Nelle altre province, c’è stata una media del 5,76%, noi, da soli, in una zona a trazione leghista, abbiamo raggiunto il 4,23%.” Ma accanto all’orgoglio del risultato, la consapevolezza di un obiettivo mancato, del quale, però, le colpe sembrano avere un nome: “Italia Viva nelle altre zone ha dato disposizioni chiare di votare la lista di Bonaccini. Qui da noi, invece, la disposizione è stata di dare il voto solo sul nome del presidente. Fosse stato diverso, avremmo avuto quell’1, 2% in più che avrebbe consentito a Ferrara di avere il quarto consigliere in Regione”.

Altra nota dolente, secondo Bova, la scelta del simbolo del Pd: “Avevamo detto alla gente di scrivere il nome ‘Bova’ accanto alla lista ‘Bonaccini presidente’. Molte persone sono state confuse dal simbolo del Partito Democratico, il quale aveva, all’interno del simbolo, proprio questa scritta. Questo ha fatto sì che molta gente mettesse il mio nome di fianco al simbolo dei dem, rendendo la preferenza nei miei confronti nulla. Se calcoliamo, per difetto, 3 preferenze nulle per seggio, su 160 seggi, abbiamo perso 480 voti”.

Oltre al rammarico, però, la consapevolezza di aver compiuto una piccola impresa: “Ho preso il 50% di voti in più rispetto a Sgarbi e un terzo di voti in più rispetto a Malaguti di Fratelli d’Italia.” Durante la conferenza ha lanciato anche le proposte per il futuro e una speranza di unità partitica: “Ho viaggiato molto e nella provincia ho incontrato molte persone che vorrebbero continuare questo percorso. La lista di Bonaccini è nata per continuare un percorso costruito insieme, anche lo slogan scelto ‘siamo sulla strada giusta’, non è un caso. Io mi sento di poter rappresentare quell’area centrista che andrebbe a raccogliere i moderati, i cattolici, guardando sia verso il Pd, sia verso Forza Italia, partito sempre più in crisi. Spero anche che si avvii una fase di fusione per creare un’entità unica o una coalizione tra ‘Italia Viva’, ‘Azione’ ed ‘Italia in Comune’, se infatti passerà la legge elettorale, con uno sbarramento al 5%, sarà impensabile che chi condivide gli stessi valori ed ha programmi simili non si allei.”

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