Attualità
29 Gennaio 2020
Esauriti tutti i posti letto e non ci sono più di “casse di espansione”. La Fp-Cgil critica: “Situazione prevedibile eppure ogni anno ci ritroviamo così”

L’ospedale di Cona scoppia, stop ai ricoveri non urgenti nelle medicine specialistiche

di Redazione | 3 min

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L’ospedale Sant’Anna ha raggiunto il limite di capacità e ha esaurito tutti i posti letto disponibili, sia a causa della situazione di iperafflusso al pronto soccorso, sia a causa della conseguente necessità di ricovero medico.

Il numero di ricoveri è nettamente superiore alle dimissioni e questo crea una situazione di saturazione dei posti letto – riferisce una nota della stessa azienda ospedaliera -. Da circa due mesi tutte le azioni previste dal piano di iperafflusso sono state realizzate, comprese le attivazioni di posti letto aggiuntivi e il rafforzamento del personale medico e infermieristico dedicato alle attività di emergenza. Ad oggi, dice ancora il Sant’Anna, la ricettività dell’Ospedale è stata incrementata di più del 20% a al momento, ha saturato la capacità massima ricettiva e non dispone più di “casse di espansione”.

Al fine di evitare ripercussioni negative sulle liste di attesa e sulle condizioni di salute dei pazienti con patologie da trattare in tempi ristretti, l’attività chirurgica programmata proseguirà regolarmente. Mentre da mercoledì 29 gennaio l’attività programmata delle medicine specialistiche verrà bloccata limitando gli interventi ai pazienti urgenti.

Da un paio d’anni a questa parte il costante flusso informativo tra l’ospedale di Cona e l’Azienda Usl consente a quest’ultima di prendere le decisioni di competenza sull’ampliamento della sua capacità ricettiva (garantita sia dagli ospedali distrettuali che dalle case di cura) per fare fronte alla criticità di iperafflusso attuale.

“La criticità rappresentata ha riverberi sui tempi di attesa in pronto soccorso e sull’accoglienza in reparto e di questo ce ne scusiamo –  si legge ancora nella nota del Sant’Anna -, Stiamo chiedendo a tutto il personale il massimo sforzo e stiamo cercando soluzioni presso gli altri ospedali del territorio. Possibili disagi e disservizi saranno possibili”.

Anche che gli altri pronto soccorso della provincia (Cento, Argenta e Delta) presentano condizioni di sovraffollamento, ma tempi di presa in carico inferiore rispetto a quello di Cona.

Sulla situazione interviene critica la Fp-Cgil che proprio martedì mattina ha fatto un sopralluogo al pronto soccorso. “Il vero problema è l’assenza di un piano per il sovraffollamento interaziendale – dice il sindacato -. Vanno previsti letti aggiuntivi anche presso l’Azienda Usl, vanno messe in campo tutte le risorse in termini di posti letto e di personale di entrambe le aziende in maniera sinergica. Il fenomeno del “boarding”, cioè dei pazienti in attesa di posto letto, deve essere gestito con risorse umane ulteriori che possano garantire un’adeguata assistenza e si deve trovare la soluzione per ridurlo al minimo”.

“Non basta potenziare il pronto soccorso – prosegue la Fp-Cgil -, ma occorre mettere in campo modifiche organizzative che riguardano tutti gli ospedali, i percorsi di consulenza e di diagnostica e il territorio, così come indicato nelle linee di indirizzo della Regione emanate a luglio 2019.
Questa situazione era prevedibile eppure ogni anno ci ritroviamo così. Senza un lavoro congiunto, sinergico e collaborativo tra le due direzioni non si riuscirà ad andare molto lontano e auspichiamo che i sindaci tutti, i quali hanno la responsabilità della salute dei cittadini, comincino veramente a entrare nel merito del funzionamento della sanità di questo territorio, con coerenza e impegno”.

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