Tresignana
23 Gennaio 2020
Il gruppo consigliare attacca la giunta Perelli: "Immobili e aree pubbliche date in gestione sulla parola senza contratti o convenzioni e senza introiti per l'Amministrazione"

Costruiamo Tresignana: “Gestione privatistica della cosa pubblica”

di Redazione | 4 min

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Tresignana.  Il gruppo consigliare Costruiamo Tresignana ha presentato al sindaco e alla giunta un’interrogazione per conoscere importanti risvolti nella gestione del patrimonio pubblico.

“Abbiamo appreso – dice la nota – che con l’avvento dell’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Laura Perelli e dalla sua giunta, nella gestione del patrimonio pubblico si starebbe registrando un grave ritorno al passato, all’epoca pre-Brancaleoni. In particolare – spiegano i consiglieri comunali di Costruiamo Tresignana – si starebbe vanificando il difficoltoso raggiungimento di un elevato grado di equità, rispetto delle regole e trasparenza nella gestione del patrimonio pubblico raggiunto nell’allora Comune di Tresigallo ottenuto in poco più di due anni di lavoro dalla giunta Brancaleoni (Gruppo Noi Siamo per Cambiare). Quell’amministrazione infatti, subito dopo il suo insediamento, aveva trovato immobili e aree iscritte a patrimonio pubblico date in gestione “sulla parola” senza contratti e/o convenzioni a cooperative private e associazioni del territorio, e, quindi, senza la conseguente produzione di introiti per le casse comunali cioè a favore della collettività”.

“Pur nel rispetto del valore sociale delle figure che fino a quel momento avevano goduto del patrimonio immobiliare (Magazzino di Final di Rero per la Sagra della Macedonia e Area “la Peschiera” gestita dalla Coop Arte e Cultura), quella maggioranza, non senza resistenze e difficoltà, aveva stipulato contratti e convenzioni per iniziare a regolarizzare tutte le gestioni, con pagamenti di canoni e confini molto chiari sulla gestione dei beni. Con l’avvento della Giunta di Laura Perelli – aggiunge la nota di Costruiamo Tresignana – quindi a guida Pd, abbiamo saputo e in parte anche già accertato accedendo agli atti, che, nel corso dell’anno 2019 per quelle strutture pubbliche l’Ente non ha più incassato un euro a favore della collettività, non ha rinnovato i contratti scaduti, non ha provveduto a predisporre i bandi pubblici per far sì che quelle strutture possano essere gestite nel migliore dei modi con la massima ottimizzazione a favore della collettività e, a quanto pare, non ha provveduto nemmeno a verificare che quelle parti di patrimonio pubblico venissero condotte nel rispetto di normative e regolamenti edilizi vigenti”.

Secondo Costruiamo Tresignana si sarebbe quindi tornati ad una “gestione privatistica della cosa pubblica, caratterizzata peraltro da una evidente elasticità non valida, tuttavia, per tutti”. “Se a tutto ciò aggiungiamo che, in entrambi i casi, appare evidente la sussistenza di un enorme e malcelato conflitto di interessi, la situazione, se confermata, assumerebbe profili di gravità molto importanti”. Costruiamo Tresignana ricorda che “la “Coop Arte e Cultura” fino a prima delle elezioni amministrative 2019 era presieduta dall’attuale vicesindaco ed esponente locale e provinciale del Pd Maurizio Barbirati e che lo stesso venne sostituito poi alla guida della cooperativa dal cognato Alessandro Gilioli (attualmente in carica) già funzionario del Comune di Tresigallo (oggi in pensione), già segretario locale del Pd, attualmente nel direttivo di altre associazioni locali e presidente Assp di Copparo”. “Immaginiamo poi che del tutto casualmente – insinua il gruppo Costruiamo Tresignana – in quell’area venga organizzata ogni anno la festa del Pd. Infine parrebbe che, quell’area, da quanto emergerebbe in alcuni degli atti cui si è fatto accesso, si sarebbero organizzati eventi con il coinvolgimento di altre associazioni forse senza il pagamento della prevista quota di occupazione di suolo pubblico (contrariamente a quanto era stato contrattualizzato con la Giunta Brancaleoni), o con quote irrisorie, che potremmo definire “simboliche”. Stesso discorso per il magazzino di Final di Rero. Acquistato in passato dall’Amministrazione comunale a guida Pd diretta dall’allora sindaco Dario Barbieri, con circa 30 mila euro di denari pubblici, ceduto gratuitamente, sulla parola e in uso esclusivo all’allora associazione Sagra della Macedonia di Final di Rero, oggi non più esistente e sostituita dalla nuova associazione “Gente di Final di Rero” di cui è presidente Giulia Barbieri, figlia dell’ex sindaco ed esponente locale del Pd”.

“Anche in quel caso – riferisce la nota – la Giunta Brancaleoni intervenne per regolarizzare amministrativamente la gestione. Riconoscendo il valore sociale dell’associazione, infatti, dalla giunta Brancaleoni venne consentito il proseguimento dell’uso con un regolare contratto che prevedeva il pagamento di un canone all’Amministrazione comunale e una serie di regole di utilizzo. Ad oggi, a quanto risulta dagli atti, quell’associazione non risulta abbia pagato il dovuto per tutto il 2019, nonostante un sollecito, né risulta che l’Amministrazione attuale abbia provveduto a verificare l’adempimento contrattuale nella sua interezza. Questo gruppo consigliare ritiene che tutta la collettività di Tresignana, siano essi privati o associazioni, debbano essere trattati tutti alla stessa maniera e portati a conoscenza di tutte queste gestioni e di tante altre su cui, in difetto di trasparenza e comunicazione da parte della maggioranza, ci impegneremo noi per far luce nell’ambito della nostra attività di consiglieri comunali, riservandoci ogni azione utile a contribuire la garanzia della regolarità dell’attività amministrativa”.

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