Politica
22 Gennaio 2020
Zamorani deposita l’esposto. Fusari: “Consiglio autosospeso, annullata anche la capigruppo”

Il Caso Solaroli passa dalla politica alla magistratura

di Redazione | 4 min

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L’esposto-denuncia relativo al caso Solaroli è pronto. Questa mattina alle 9.30 Mario Zamorani di +Europa lo depositerà in procura. “Ora il caso passa delle aule della politica a quelle giudiziarie – afferma -. Sarà un pubblico ministero a svolgere le opportune attività investigative per verificare possibili reati contro la pubblica amministrazione di Ferrara. La sensazione è che i nuovi inquilini del Palazzo non abbiano solo poca dimestichezza con le procedure regolamentari e istituzionali, ma forse anche con le procedure di legge. Dopo il deposito formale sarà la magistratura a parlare”.

“Il vicecapogruppo della Lega Stefano Solaroli si è inventato tutto o esiste il coinvolgimento del sindaco Alan Fabbri e del vicesindaco Nicola Lodi?” si chiede Zamorani, secondo il quale esistono “vari reati a carico di diverse persone”.

Intanto, per quanto riguarda la citazione diretta in giudizio di Solaroli per diffamazione pluriaggravata nei confronti di un ex simpatizzante della Lega, il suo avvocato, Carlo Bergamasco ribadisce che, “nessuna notifica di citazione a giudizio è pervenuta, né a questo studio legale né al Solaroli personalmente. Risulta effettivamente che una ex simpatizzante della Lega abbia proposto nei confronti di Solaroli una querela, accusandolo di diffamazione con riferimento ad alcune polemiche di carattere politico sul social network Facebook”.

Si tratta della notizia data in anteprima da Estense.com, che vede il consigliere della Lega citato a giudizio per offese come “ritardata mentale” e “troia”.

Il legale fa sapere che la persona offesa, “particolarmente risentita nei confronti di Solaroli”, “non è nuova a simili iniziative: già in passato sono state infatti proposte querele per lo stesso motivo, trattate dalla procura di Ferrara unitamente ad altre querele nei confronti dello stesso e di numerosi altri esponenti politici locali”.

“Tale vicenda – che è precedente a quella resa nota da Estense.com – è stata definita dal gip del tribunale di Ferrara con decreto di archiviazione del 15 dicembre 2018, nonostante l’opposizione delle presunte persone offese 2018. Il giudice ha ritenuto che i contenuti delle comunicazioni social di Solaroli (come quelle degli altri querelati) fossero espressione del diritto di critica in sede politica, senza travalicare il limite dell’offesa”.

Lasciando da parte la cronaca giudiziaria per tornare a quella politica, mentre dalla maggioranza, giunta e consiglio, non si levano voci sull’argomento, Roberta Fusari di Azione Civica si chiede se anche il consiglio comunale di Ferrara sia sia autosospeso. “Il consiglio comunale di lunedì 20 ha visto i gruppi di minoranza uscire dall’aula per protesta contro la protervia della maggioranza che si è rifiutata di affrontare in apertura la discussione sull’inchiesta giornalistica relativa al consigliere Solaroli”, spiega Fusari.

Tra l’altro si è assistito a una bizzarra chiusura di seduta. Mentre l’aula veniva fatta sgombrare dal presidente del consiglio Lorenzo Poltronieri, che dichiarava terminati i lavori, anche se c’era comunque il numero legale per continuare.

“Noi stessi della minoranza – dice sorpresa la Fusari – ci eravamo premurati di non interrompere i lavori del consiglio col nostro atto. I consiglieri rimasti si sarebbero assunti tutta la responsabilità dell’approvazione delle delibere e delle mozioni, senza la nostra presenza. Paradossalmente, la maggioranza ha riconosciuto che da sola non può prendere decisioni per tutta la città, perchè il Documento Unico di Programmazione (in discussione nell’ordine del giorno) è troppo rilevante”.

“Quindi – conclude la consigliera – vorrebbe riprendere il dialogo con la minoranza, ma finché non verrà affrontata la questione del consigliere Solaroli, la delegittimazione coinvolge tutto il consiglio, insieme alla giunta e al sindaco. Ma davvero la questione non è affrontabile?”.

Questo perché il consiglio comunale ha regole precise, ha un regolamento apposito che deriva dallo Statuto Comunale, a sua volta derivato da leggi sugli enti locali e dalla Costituzione. “Queste norme non sono “burocrazia” – fa presente l’ex assessore all’urbanistica -, ma servono a tutelare la democrazia, servono a far funzionare gli organismi democratici, e lunedì queste regole non sono state rispettate. Infatti il consiglio non ha funzionato; e non funzionerà”.

L’esponente dell’opposizione fa sapere che ieri mattina c’è stata la convocazione urgente della conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari per la programmazione del prossimo consiglio, annullata ufficialmente solo poche ore dopo.

“La maggioranza ha deciso in maniera estemporanea – conclude – che la dialettica che si è instaurata, non è normale. E’ inutile parlare dei problemi della città se il consiglio non accetta di lavorare con le regole corrette, i lavori saranno inficiati da una completa sfiducia reciproca. La questione del consigliere Solaroli e dell’inchiesta giornalistica va chiusa, con la voce del sindaco, sempre più necessaria”.

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