Attualità
21 Gennaio 2020
Alan Fabbri: “Vera equità sociale. Nuove regole più giuste per non lasciare indietro anziani, genitori single e disabili”

Case popolari: il sindaco parla del nuovo regolamento, ma nessun cenno al caso Naomo

di Redazione | 4 min

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La giunta del sindaco leghista Alan Fabbri ha approvato la delibera che imposta il nuovo regolamento per l’assegnazione degli alloggi popolari elaborato dall’assessore alle Politiche Sociali con delega alle Politiche abitative, Cristina Coletti, che verrà portato nei prossimi giorni all’attenzione delle Commissioni e del Consiglio comunale.

“Le case popolari prima ai ferraresi  e a chi da più tempo risiede sul territorio – afferma il sindaco attraverso un comunicato -. Ferrara rivoluziona i metodi di assegnazione riportando al centro i diritti di chi ha contribuito a rendere grande la nostra città e si trova in un momento di difficoltà. Regole chiare e valide per tutti: premiato chi da più tempo abita a Ferrara e non possiede altri beni, nemmeno all’estero. Attenzione anche per i genitori single o separati e per le giovani coppie che accettano di abitare in periferia”.

In una lunga nota Alan Fabbri descrive tutte le novità, ma non tocca il caso del vicesindaco Nicola ‘Naomo’ Lodi, anch’egli della Lega, che continua a vivere in una casa popolare nonostante lo stipendio lordo di 4800 euro al mese.

Un caso imbarazzante che aveva provocato molte polemiche in città e che ha fatto il giro dell’Italia, ma sul quale la giunta ha deciso di sorvolare. Veniamo allora a quello che si può dire: “E’ un regolamento rivoluzionario che mette al centro le esigenze e i bisogni dei ferraresi, in nome di una vera equità sociale”.

La regola cardine di questa “equità sociale” sarà il criterio della residenzialità storica, che assegna un punteggio per ogni anno di vita vissuta sul territorio. “A beneficiarne – assicura Fabbri -, grazie alla revisione di ulteriori parametri, saranno soprattutto gli anziani, i genitori single e le famiglie con disabili a carico e cioè quei nuclei che, molto spesso, fino ad oggi si sono visti superare in graduatoria dalle famiglie di immigrati, magari sul territorio da pochi anni”.

“Il nuovo regolamento introduce parametri essenziali per garantire un accesso più equilibrato tra le diverse tipologie di utenza – specifica l’assessore alle Politiche Sociali, Cristina Coletti – e valorizza le competenze degli uffici preposti nella la valutazione delle domande e nell’assegnazione dei punteggi che prima erano affidati in gran parte alle relazione degli assistenti sociali”.

Ad essere modificate non sono state le condizioni di punteggio che rimangono sostanzialmente quelle già previste (disagio economico, sociale e abitativo) ma l’entità dei punteggi. “Il passaggio più innovativo è l’assegnazione di 0,5 punti per ogni anno di residenza nel Comune, senza limiti di accumulo – specifica Coletti – e ci aspettiamo, come è stato confermato dalle simulazioni, che questo modifichi in modo molto significativo la graduatoria, premiando le famiglie ferraresi”.

Oltre alla residenzialità storica “abbiamo creato un punteggio anche per i nuclei più ristretti (come quelli da 3 componenti prima esclusi) e per genitori separati che abbiano l’affido anche condiviso dei figli”, mentre “per quanto concerne le giovani coppie il limite di età è stato innalzato a 40 anni e sono incentivate quelle che accettano di abitare in territori periferici e, ulteriori punti sono previsti per chi ha disabili a carico sia minorenni che in maggiore età”.

Il regolamento introduce anche ulteriori aspetti di controllo sulla buona gestione del patrimonio: “La rinuncia ad un alloggio Erp non è più consentita nemmeno una volta, salvo i casi accertati, pena la cancellazione dalla graduatoria – spiega ancora Coletti – mentre per ricordare doveri che spettano a chi fruisce di un bene comune e di un servizio di welfare tanto importante, abbiamo introdotto un punteggio negativo per i richiedenti che abbiano maturato un debito nei confronti dell’amministrazione (0,05 punti per morosità)”.

Maggiori verifiche, inoltre riguarderanno anche il requisito della impossidenza (la mancanza di beni immobili di proprietà): “A contrario di quello che accade oggi per i cittadini immigrati che fanno domanda di alloggio popolare non sarà più sufficiente presentare una autocertificazione ma la mancanza di altri immobili di proprietà dovrà essere certificata attraverso l’ambasciata del paese d’origine”.

In previsione c’è anche la creazione di una graduatoria speciale dedicata ai padri separati: “Una quota di alloggi sarà riservata, con una prossima delibera di giunta a regolamento approvato, a chi è reduce da un divorzio, magari deve adempiere agli obblighi economici verso la famiglia e i figli e si trova temporaneamente in difficoltà economica – aggiunge ancora l’assessore -. Si tratta di una categoria a rischio, da salvaguardare in nome anche del benessere dei minori e che adeguatamente supportata di norma supera il momento difficile per rientrare in piena autonomia nei normali percorsi di vita”.

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