Politica
19 Gennaio 2020
E il candidato ferrarese si scaglia contro l'Amministrazione locale: "Ho provato a confrontarmi con gli altri capolista ma la Lega sta applicando il metodo già sperimentato con Fabbri di rifuggire gli incontri"

Calenda e Richetti a sostegno di Bova e Bonaccini: “La Borgonzoni non ha esperienza per governare”

di Redazione | 3 min

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Arriva anche l’ex ministro per lo Sviluppo Economico Carlo Calenda alla Camera di Commercio per sostenere, insieme al senatore Matteo Richetti, la candidatura di Alberto Bova come capolista a Ferrara della lista Bonaccini presidente. Manca poco più di una settimana alle elezioni e si entra nel momento clou, quello decisivo visto anche il piccolo margine di scarto che separa nei sondaggi i due schieramenti più accreditati. Per Bova è “una medaglia da apporre al petto l’essere appoggiato da Azione (il partito di Calenda e Richetti, ndr)” ma il problema che pone subito dopo è che “non stiamo facendo una campagna sulle proposte”. Lo spiegano anche i due leader di Azione per i quali “manca una politica seria” (Richetti) e “la Borgonzoni non ha l’esperienza necessaria per governare la regione”.

Il punto è che, spiega Calenda, “si è perso il concetto di politica derivante dall’antica Grecia per cui questa è l’arte di governare mentre ora il politico è chi è in grado di raccontare”. Basandosi su questo secondo concetto “Salvini è un ottimo politico” ma non ci si concentra abbastanza sull’arte di governare infatti “nei dibattiti televisivi non si propone mai una soluzione ma si punta sempre solo il dito contro il problema”. “Chiedo un voto per Bonaccini – dice Richetti – non perché la Borgonzoni è fascista ma perché non ha le capacità per governare” e questo viene ripreso anche dall’ex ministro allo Sviluppo Economico che non critica la candidata leghista tanto per una presunta incapacità a priori ma per una mancanza di esperienza che porterebbe a una incapacità di governo.

In Italia – spiega Calenda – abbiamo perso l’abitudine a richiedere esperienza al politico mentre tutti la riteniamo un valore” infatti “se un datore di lavoro vuole assumere qualcuno per una mansione lo farà in base all’esperienza accumulata da questo”. E seguendo questa linea guida Azione ha scelto di appoggiare Bonaccini perché “i dati dimostrano che è stato un buon governante”, ma allo stesso tempo non appoggia Emiliano in Puglia perché non considerato tale nonostante sia sempre un esponente del Pd.

Nonostante il buon governo di Bonaccini “sbaglia – sostiene Richetti – chi dice che in Emilia Romagna va tutto bene, non è sufficiente, oltre alle cose che vanno bene dobbiamo dire i problemi che ci sono e proporre risoluzioni”. Per esemplificare prende il caso della sanità pubblica in Emilia che garantisce un ottima copertura “ma sulla quale vanno fatti degli investimenti perché non deve perdere il passo con quella privata a livello diagnostico e deve ridurre le attese”.

Come anticipato all’inizio, Bova nel suo intervento si scaglia contro l’impossibilità di fare proposte e avere conforti. “Prima di venire – dice – avevo preparato un foglio con le cose buone fatte da Bonaccini e con le proposte per migliorare l’azione di governo” ma prima di iniziare a leggerlo straccia il foglio e lamenta la mancanza di proposte in questa campagna elettorale. “L’altro giorno – spiega – a Reggio Emilia c’è stata una tribuna elettorale e la Borgonzoni non si è presentata mandando il segretario del partito”. “Durante tutta questa campagna ho provato a confrontarmi con gli altri capolista ma la Lega sta applicando il metodo già sperimentato con Fabbri di rifuggire questi incontri”.

L’altro passaggio forte di Bova riguarda invece il caso che sta scuotendo la politica locale e non solo perché, dice, “in un mondo normale mi sarei aspettato dal sindaco e da tutta la maggioranza una presa di posizione netta e invece c’è stata solo un’autosospensione”. “Probabilmente – conclude – non sono nella posizione di potergli chiedere o imporre le dimissioni”.

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