di Matteo Bellinazzi

Il 26 gennaio è sempre più vicino e si accende il dibattito tra i vari candidati su i temi più importanti che il prossimo vincitore delle elezioni regionali dovrà affrontate nei cinque anni che lo attendono alla guida della Regione. In questo contesto ben si colloca l’iniziativa di presentazione del manifesto del Forum Famiglie dell’Emilia-Romagna organizzata lunedì 13 gennaio.

Il Manifesto è una proposta per la natalità e la famiglia, rivolta a tutti gli schieramenti e a tutti i candidati, articolata in 7 macrotemi, per ognuno dei quali sono state elaborate specifiche richieste che possono essere messe in pratica in Regione e che i candidati sono invitati a sottoscrivere interamente o in parte.

A illustrare i 7 temi principali Alfredo Caltabiano, presidente del Forum delle associazioni familiari dell’Emilia-Romagna. L’incontro si è incentrato su alcune parole chiave dell’ampio documento, in primo luogo “natalità” (tema di stringente attualità come conferma l’Annuario Istat 2019 e cuore dell’intera proposta), poi “lavoro”, “coefficiente famigliare” e “accoglienza”.

“Anche l’Emilia-Romagna – comincia Caltabiano –, come il resto dell’Italia è caratterizzata dall’invecchiamento della popolazione, aggravato dalla progressiva riduzione dei nuovi nati (erano più di 42.000 nel 2009 e sono progressivamente calati a 32.747 nel 2018), in constante calo negli ultimi dieci anni”.

È su queste basi che il Forum delle Associazioni Familiari dell’Emilia-Romagna propone ai candidati “l’inserimento nei programmi elettorali di un obiettivo di natalità 2025” col fine di alzare “l’attuale media di 1,34 figli per donna a 1,6”.

Il lavoro poi ha un ruolo centrale per la costituzione di un nucleo familiare, pertanto “è necessario favorire il lavoro giovanile attraverso, per esempio la valorizzazione e il sostegno ai corsi professionali e, allo stesso tempo, bisogna incoraggiare attive politiche di armonizzazione dei tempo di lavoro con quella della famiglia”.

Si parla anche del valore dei figli tramite il sistema tariffario e fiscale regionale, il quale “non tiene adeguatamente conto dei carichi familiari e per il quale bisogna “superare l’Isee, adottando interventi universali, oppure correttivi come il fattore famiglia”.

Nel quinto punto si specifica la differenza tra politiche assistenziale e politiche familiari. “Le prime rappresentano solo una parte delle seconde. La famiglia – evidenzia Caltabiano – va riconosciuta come interlocutore degli interventi della Regione, anche attraverso l’adozione del Vif (Valutazione di Impatto Familiare) per ogni iniziativa legislativa”.

‘Scuola ed Educazione’ è il titolo del sesto e ultimo macrotema il quale spinge la Regione a “farsi promotrice di percorsi di formazione alla affettività e alla sessualità finalizzata anche all’apertura alla vita nascente”.

Infine, la famiglia deve essere vista “come il luogo dell’accoglienza, in particolare verso la vita”.
In conclusione, Caltabiano sottolinea come investire sulla natalità sia “il nuovo motore di crescita economico-sociale della Regione per garantire la sostenibilità del sistema di welfare e per il futuro della Regione”.