Politica
20 Dicembre 2019
Dario Maresca chiede all’amministrazione Fabbri di dire pubblicamente quali investimenti abbia in mente

Ok alla vendita delle azioni Hera, ma non per le cancellate di Naomo

di Redazione | 3 min

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Vendere le azioni Hera ve bene. Ma se il ricavo viene utilizzato per asfaltare marciapiedi o mettere i recenti ai parchi per far contento il vicesindaco Naomo Lodi allora si rischia di creare un danno ai ferraresi. Anche perché, senza un vero progetto in mente, si perderebbero inutilmente oltre due milioni di euro all’anno.

Questa è, in estrema sintesi, la posizione di Dario Maresca relativamente alla vendita delle multiutility possedute dal Comune di Ferrara.

Un pensiero che Maresca, come altri, deve esplicitare sui giornali, dal momento che in consiglio comunale la discussione è stata ai minimi termini.

“Il tema azioni Hera – esordisce il consigliere comunale di Gente a Modo – è un tema importante e dovrebbe essere occasione di confronto sulla visione a lungo termine della città. Da molti anni, con i dividendi di quelle azioni –oltre due milioni di euro all’anno- il bilancio comunale sostiene iniziative che migliorano la nostra città. Ora l’amministrazione leghista ha portato in consiglio comunale l’intenzione di vendere una parte delle azioni, al fine di usarne il ricavato per investimenti”.

Una scelta che non vede, come detto, Maresca contrario a priori, “ma davanti alla quale mi chiedo: cosa significa “investimento” per l’amministrazione Fabbri? Nella discussione in consiglio non ci è stato spiegato, l’unico riferimento pare essere una conferenza stampa (è indubbiamente un’amministrazione che preferisce le conferenze stampa alla discussione in aula) dove si è parlato di manutenzione di marciapiedi, cancellate attorno ai parchi pubblici e interventi su beni monumentali in gran parte già previsti dalla precedente amministrazione”.

Ben venga per il consigliere la manutenzione dei marciapiedi, “ma non sembra proprio un investimento di grande respiro… la si può fare con i risparmi sulla spesa ordinaria promessi dalla giunta, oppure proprio con i dividendi delle azioni Hera”.

Maresca spiega quindi cosa va inteso per “investimento”: “è, a titolo esemplificativo, una darsena portuale, una metropolitana di superficie, un museo che richiami migliaia di visitatori, un progetto di edilizia sociale, una scuola, un’infrastruttura logistica per le aziende. Qualcosa di ampio impatto che dia una svolta al territorio o una risposta nuova alla comunità”.

Ora, “il bivio di fronte al quale ci pone questa amministrazione è vendere i gioielli di famiglia per un maquillage che certamente troverebbe estimatori, ma priverebbe la comunità di una fonte continua di entrata; e oltretutto senza spiegare come equilibrare il bilancio per i mancati dividendi annuali”.

“Siamo disponibili a confrontarci sulle proposte – conclude il consigliere di opposizione -, ma prima Fabbri e i suoi ci dicano cosa hanno in mente, e poi possiamo discutere della vendita delle azioni Hera. Ci dicano qual è il progetto qualificante che vogliono realizzare con le sostanze pubbliche e su quello confrontiamoci, perché una volta venduta la terra di famiglia, il grano va comprato al mercato. Su questo, dopo sei mesi di chiacchiere, attendiamo dai “campioni del cambiamento” una visione della Ferrara di domani”.

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