Comacchio
14 Dicembre 2019
Il presidente del circolo Delta: "Sarebbe il caso di bonificare quelle già esistenti, questa operazione comporta rischi per cittadini e territorio, vantaggi solo per la società Sicura"

Discarica di Valle Isola, Legambiente contraria all’ampliamento: “Non lo meritiamo”

di Redazione | 3 min

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Annalisa Corrado, delegata nella segreteria nazionale del Partito Democratico e candidata nelle liste Nord-Est per il Partito Democratico alle elezioni europee, sarà ospite del Pd Comacchio assieme ad Elena Rossi, già sindaca di Ostellato e vicepresidente dell'Ente Parco Delta Po Emilia-Romagna

25Aprile. “La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”

“La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni, e che auguro a voi di non sentire mai”. 

È con le parole di Piero Calamandrei – tra i padri fondatori della Costituzione – che il sindaco Alan Fabbri apre il suo intervento durante la celebrazione del 25 aprile, dopo l’alzabandiera e il picchetto d’onore. 

di Giuseppe Malatesta

Comacchio. Dopo le notizie sull’esistenza di una richiesta di ampliamento della discarica di Corte Marozzo, confermate pur con cautela dall’amministrazione comunale di Comacchio, il circolo di Legambiente Delta del Po interviene sul tema con delle osservazioni che sollecitano maggiori dettagli sull’impatto dell’intervento sulla qualità dell’aria e dunque sulla salute pubblica.

Come già avvenuto in passato con altre progettualità – in primis si ricorda quella sulla riattivazione della fabbrica ceramica Ex Cercom, poi evitata – gli ambientalisti promettono di vigilare sulle procedure che nei prossimi mesi potranno portare l’autorità competente regionale, Arpae, ad esprimersi positivamente sull’istanza di ampliamento.

“La discarica della società Sicura – spiega il presidente di Legambiente Delta Marino Rizzati – insiste su un’area con una importante rete idrografica di scolo delle acque che, dopo il dilavamento dei terreni agricoli, confluiscono (non depurate da diserbanti o concimi chimici) nel canale navigabile di Porto Garibaldi e raggiungono il mare. Si tratta di un’area posta ad una media di due metri sotto il livello del mare e in tal senso, forse non oggi, ma tra alcuni anni, ci toccherà affrontare il problema di come mettere in sicurezza le diverse discariche presenti in zona, compresa quella già esistente in capo a Sicura”

“Nell’esprimere queste considerazioni – aggiunge Rizzati – Legambiente guarda al futuro, perchè non sarebbe giusto lasciare in eredità questo problema alle prossime generazioni. I tecnici degli Enti preposti a rilasciare nuove autorizzazioni dovrebbero oggi rifiutarsi di concedere l’opportunità di stoccare nuove fonti di possibili inquinamenti”.

Marino Rizzati con alcuni volontari di Legambiente Delta

Rizzati fa quindi notare come “sarebbe il caso di pensare a bonificare le diverse discariche già presenti nell’area e basterebbe una norma sulla sicurezza di un sito per decidere che nell’ ex Valle Isola non devono più essere localizzate discariche che possono inquinare in caso di allagamenti. Detto ciò, sarebbe inoltre opportuno incontrare, ascoltare e informare gli agricoltori e i residenti di Volania e di Comacchio, interessati direttamente” aggiunge.

“Il territorio del Delta ferrarese, da Comacchio a Lagosanto, da Codigoro a Mesola, ha subito in questi anni l’occupazione del territorio da parte di imprenditori che hanno stoccato rifiuti di ogni genere, provocando vere discariche semi autorizzate, incorrendo poi in denunce ma scaricando comunque i costi delle bonifiche sulle comunità e sulla Regione. Per quanto possiamo valutare dalle relazioni – continua Rizzati – noi pensiamo che una discarica ulteriore di rifiuti speciali non pericolosi (non riciclabile dunque), sopra una falda acquifera non sia affatto una operazione ottimale, ma che al contrario sia quanto di più lontano ci sia, alla luce dei principi ispiratori del Testo Unico Ambientale”.

“Noi pensiamo – concludono da Legambiente – che il vantaggio privato di Sicura sarà notevolmente più alto di quello che la Regione e soprattutto noi cittadini più prossimi alla discarica, potremmo trarne. Siamo preoccupati e speriamo che le valutazioni abbiano tenuto conto dei cambiamenti climatici in atto e le conseguenze anche sul nostro territorio dell’innalzamento del livello del mare: trent’anni di rifiuti sottoterra sono un rischio notevole che una zona fragile, a vocazione turistica, agricola e peschereccia come la nostra, non merita”.

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