Economia e Lavoro
4 Dicembre 2019
Incontri al Mise e in Regione. Ci sono potenziali acquirenti interessati alle sedi di Ferrara, ma rimane il nodo occupazionale

Mercatone Uno. Speranza e preoccupazione per i punti vendita ferraresi

di Redazione | 2 min

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C’è una speranza per i punti vendita Mercatone uno di Ferrara, ma le preoccupazioni per la tenuta dei livelli occupazionali rimangono e non sono poche.

Nella giornata di martedì 3 dicembre si è svolto un incontro al Mise per affrontare la vertenza dell’azienda, che è in fallimento, e mercoledì l’assessore regionale Palma Costi ha presieduto un analgo tavolo in Regione.

“Ci sono segnali positivi – afferma Costi -, grazie alle manifestazioni di interesse per tutti i punti vendita in Emilia-Romagna. La Regione e i Comuni sono disponibili a essere a fianco dei commissari per la verifica e l’insediamento dei nuovi acquirenti”.

“Abbiamo appreso che per i punti vendita di Ferrara vi è stata manifestazione di interesse”, raccontano dalla Filcams Cgil di Ferrara. “I commissari stanno valutando le offerte pervenute per l’acquisto di 44 punti vendita, anche se nessuna delle manifestazioni di interesse risulta totalmente conforme al regolamento di vendita”, spiega il sindacato che non nasconde l’esistenza di “tante incertezze” e la mancanza di “dettagli indispensabili nei piani industriali” che “stanno costringendo i commissari ad ulteriori approfondimenti e trattative private con i singoli offerenti”.

Il percorso non sarà affatto semplice, anzi “si prevede un percorso ancora lungo prima di poter giungere ad una aggiudicazione definitiva”. Per questo “i commissari presenteranno richiesta di proroga del mandato e contestualmente sarà richiesta proroga della cassa integrazione straordinaria”.

Maria Lisa Cavallini

Maria Lisa Cavallini

“La nostra preoccupazione rimane forte e alta, per la tenuta occupazionale – affermano dalla Cgil -. Dalla informativa sulle offerte, è risultato evidente che i lavoratori coinvolti nella potenziale cessione potrebbero essere meno della metà degli attuali occupati, sia per i possibili punti vendita esclusi dalla trattativa, sia perché le offerte stesse potrebbero prevedere una sostanziale riduzione del personale. I 1.699 lavoratori in Cigs di cui 85 impiegati a Ferrara e provincia, hanno già subito importanti riduzioni orarie e retributive per avere garanzia di continuità occupazionale e la Filcams Cgil è fermamente contraria ad ulteriori riduzioni di personale.

“Abbiamo richiesto sia al Mise che alle istituzioni locali presenti – afferma Maria Lisa Cavallini segretaria provinciale Filcams Ferrara – di attivarsi al fine di poter ricorrere per tempo alle politiche attive. Continueremo a sollecitare il Mise affinché i lavoratori possano percepire indennità di Cigs dignitose, ritornando alle condizioni contrattuali preesistenti alla Shernon”.

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