Codigoro
28 Novembre 2019
Sala gremita al Teatro Arena di Codigoro, in occasione dell'incontro con il presidente dell'associazione Meter e con gli agenti della Polizia Postale

Don Fortunato di Noto ai giovanissimi: “Difendete i vostri compagni da abusi e violenza”

di Redazione | 4 min

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Codigoro. Sala gremita al Teatro Arena di Codigoro in occasione dell’incontro con Don Fortunato di Noto e con i rappresentanti della Polizia Postale regionale, il primo di una serie di appuntamenti a tema ‘legalità’ promossi dall’amministrazione comunale e volti principalmente a sensibilizzare le giovani generazioni.

Insieme alle autorità civili, alle forze dell’ordine del territorio agli ospiti, numerosi erano infatti i ragazzi in platea, studenti dell’istituto scolastico superiore ‘Guido Monaco di Pomposa’, accompagnati dagli insegnanti. Il dibattito è stato moderato da Luca Traini, giornalista e direttore de La Nuova Ferrara, che ha introdotto il delicato tema dell’abuso sui minori e della lotta alla pedopornografia, quella da anni portata avanti strenuamente dal parroco siciliano e dalla sua Associazione Meter.

“L’abuso è una nuova forma di schiavitù, spero che voi possiate difendere i più piccoli e i vostri compagni” ha detto Don Fortunato ai ragazzi. “Da voi partirà una rivoluzione culturale e noi adulti non possiamo permettere che qualcuno sfrutti la vostra innocenza: vi invito ad alzare il capo e non permettete nessuna forma di violenza, neppure fra voi”.

L’attenzione della platea è stata catalizzata, dai dati dell’Osservatorio mondiale contro la pedofilia e la pedopornografia online, fondato da Meter, che nel solo anno 2018 è riuscito ad intercettare 2 milioni e 200mila foto di bimbi abusati, arrivando a scoprire anche 500 immagini di neonati che hanno subito violenze sessuali. “C’è un agire criminale nel pedofilo, che prova piacere nel fare del bambino una vittima. Spesso il pedofilo è un insospettabile, una persona vicina al bambino, di cui quest’ultimo si fida: bisogna agire con prudenza e buon senso”.

Don Di Noto nella sua azione di monitoraggio costante della rete contro gli abusi sui minori, da anni collabora con la Polizia Postale italiana, con quella polacca, con quella neozelandese e con quella australiana, per aprire indagini e per far arrestare persone coinvolte in questo turpe traffico. La sua associazione Meter è operativa anche con un numero verde contro la pedopornografia, che risponde al 800455270.

“È un onore poter ospitare un relatore così autorevole come Don Fortunato” ha sottolineato il sindaco Alice Zanardi. “Un vero esempio di lotta contro gli abusi sui minori, una persona che rischia ogni giorno la vita per il bene dei nostri ragazzi, perchè contrasto di abusi e violenze sui minori è diventato per lui una vera missione di vita”.

Sul palco anche la commissaria capo del Compartimento della Polizia Postale delle Comunicazioni dell’Emilia Romagna, Emanuela Glielmo, e la vice ispettrice Marilena Campioni, che hanno puntato l’attenzione sull’evoluzione delle competenze informatiche della Polizia Postale, incentrata sulle implicazioni che possono derivare da comportamenti scorretti in rete. “In passato le vittime di bullismo si sentivano sicure tra le pareti domestiche e per loro al massimo si prospettava un cambio di scuola per risolvere i problemi – dice Glielmo -, mentre oggi non è più così, perché con le piattaforme social, la vittima di cyberbullismo viene molestata con atti di prepotenza ovunque, sui social network e in rete”.

Toccante l’esposizione del caso di Carolina Picchio, la 14enne che si è tolta la vita dopo che un filmato con abusi sessuali perpetrati a suo danno da amici: la legge di contrasto al cyberbullismo, emanata dopo il tragico suicidio della 14enne, fornisce strumenti importanti alle famiglie, alle vittime e anche agli investigatori.

“Basta una sola condotta, anche senza reiterazione, per essere denunciati” ha aggiunto Glielmo. “La scuola deve sempre nominare un referente di prevenzione del cyberbullismo ed adottare un regolamento, prevedendo specifiche sanzioni disciplinari”.

Sono poi stati sviscerati altri casi, accomunati purtroppo dalla grave conseguenza che scaturisce con la compromissione della ‘web reputation’. I genitori o coloro che esercitano la potestà genitoriale sui minori sono tenuti alla sorveglianza e, in caso di commissione di reati da parte di figli minori, a risponderne, anche attraverso il risarcimento del danno.

La vice ispettrice Marilena Campioni ha sviluppato un approfondimento sul sexting, fenomeno al quale afferiscono foto, testi e contenuti multimediali con forte sessualizzazione: “Se un ragazzino si scatta in bagno una foto con abbigliamento intimo, quello è materiale pedopornografico. Le foto che ingenuamente possono essere scattate e girate tra ragazzini tramite Whatsapp, con la promessa che poi vengano cancellate, in realtà possono finire sugli smart di pedofili e pedopornografi”.

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