Cronaca
24 Novembre 2019
La difesa assicura che non appena si riprenderà collaborerà con la giustizia

Nonna uccisa a pugni. Il nipote non può parlare perché sotto choc

di Redazione | 2 min

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Parla e respinge ogni accusa il 49enne ferrarese finito a processo per adescamento di minore, pornografia minorile e corruzione di minorenne, dopo che tra febbraio e novembre 2018 - secondo la Procura - avrebbe adescato una ragazzina di 14 anni, compagna di scuola di sua figlia, prima inviandole foto dei suoi genitali e poi inducendola a fare altrettanto, attraverso lusinghe e regali - come ricariche telefoniche - per provare a ottenere in cambio la sua fiducia

Si è avvalso della facoltà di non rispondere Pierpaolo Alessio, il giovane ferrarese di 22 anni che mercoledì notte ha ucciso a botte la nonna Maria Luisa Silvestri, mentre si trovavano in auto, di ritorno da una cena in pizzeria con la madre.

Intanto il gip Silvia Marini ha convalidato l’arresto e confermato la misura cautelare della detenzione in carcere, come richiesto dal sostituto procuratore Barbara Cavallo, titolare del fascicolo.

La scelta di non parlare, così come avvenuto durante l’interrogatorio di garanzia in carcere, sarebbe dettata dal fatto che “il mio assistito è ancora in stato di choc per quanto successo”, spiega l’avvocato difensore Pasquale Longobucco.

Uno stato di choc talmente forte che “non riesce a ricordare né ricostruire quanto successo quella sera”.

La difesa ha fatto mettere a verbale nell’udienza davanti al gip di ieri mattina (sabato 23 novembre) che la decisione di sottrarsi alle domande dell’autorità giudiziaria non vuole essere ostativa nei confronti della giustizia.

“Semplicemente – prosegue Longobucco – in questo momento Alessio non sarebbe utile per la ricostruzione della dinamica dei fatti.Tanto è vero che abbiamo assicurato nel prosieguo che saremo a disposizione di pm e giudice non appena le condizioni psicofisiche dell’indagato lo permetteranno”.

Per domani (lunedì) è atteso il conferimento dell’incarico a un medico legale per l’esecuzione dell’autopsia sul corpo della vittima. La difesa non ha ancora deciso se partecipare con un proprio consulente di parte.

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