di Giuseppe Malatesta
Codigoro. Ha il volto di Zakia Yassaie ed è dedicata al ricordo della sua giovane figlia Ishrak Amine la manifestazione di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne organizzata a Codigoro a pochi giorni dalla giornata mondiale dedicata al drammatico tema.
A quattro anni di distanza dall’omicidio della sua Ishrak, uccisa dal padre poi suicida nel vicino Comune di Mesola, la donna marocchina porta alla folta platea di piazza Matteotti un messaggio semplice ma fondamentale, a maggior ragione se pronunciato da chi ha vissuto sulla propria pelle i soprusi e la follia omicida di un uomo violento.
“A chi si trova in difficoltà dico di non aspettare oltre, di chiedere aiuto senza paura e senza vergogna. Per me – aggiunge – è motivo di forte emozione parlare della tragedia che mia ha colpito, ma sono convinta che farlo possa essere di aiuto a tanti di voi e magari evitare che succeda ancora quello che è successo alla mia bambina, una ragazza come voi, amata da tutti, che voleva solo vivere la sua vita, studiare e realizzarsi. Quella vita che aveva davanti e che le è stata negata. Per questo ringrazio chi mi ha invitata, il sindaco e l’assessore che hanno voluto che parlassi a voi in questa occasione”.
Un messaggio che mira a toccare il cuore di quelli che il sindaco Alice Zanardi chiama “giovani cittadini” e a cui dà il benvenuto ricordando loro come “la violenza che dobbiamo combattere tutti insieme non è solo quella fisica, ma anche quella verbale, insulti e appellativi che colpiscono qualcuno per il suo aspetto, per come si veste o per la sia origine razziale, ma anche ogni maldicenza per le sue scelte di vita. Si parla spesso di amore malato, ma non credo sia rintracciabile amore in questo caso: l’amore è un’altra cosa, è libertà, accettazione delle scelte dell’altro e dell’altra. Non c’è amore in chi vuole imporre le sue idee, in chi vi aggredisce o vi dice ‘Non puoi farlo perché tu sei mia/o’. Urliamo forte No alla violenza” è l’invito del sindaco, rafforzato dall’assessore alle pari opportunità Samuele Bonazza, che ha ringraziato chi insieme all’amministrazione ha permesso di realizzare le iniziative dedicate alla ricorrenza e presentate nei giorni scorsi.
Prima del simbolico flash mob sulle note di Try (curato dalle scuole di danza Hip Hop Missione Africa e Laboratorio Danza), agli studenti dell’istituto superiore ‘Guido Monaco di Pomposa’ e ai più giovani dell’Istituto Comprensivo locale hanno parlato Graziella Ferretti, presidentessa di Udi Codigoro, e Francesca, operatrice dello sportello antiviolenza Iris.
“Siete voi le persone che costruiranno il nostro domani e che faranno la differenza nella società – dice Ferretti – per cui è importante che acquisiate coscienza e impariate a conoscere i vostri sentimenti. Ad oggi il messaggio di contrasto a questo terribile fenomeno purtroppo non è sufficientemente forte”.
“I numeri ci dicono che c’è bisogno di fare ancora tanto, con 38 casi gestiti dall’inizio dell’anno sul territorio di Codigoro e Comacchio” conferma l’operatrice dello Sportello Iris, ricordando i servizi di assistenza e supporto legale e psicologico offerti sul territorio, con la garanzia dell’anonimato. “A Codigoro accogliamo ogni settimana (il martedì dalle 9 alle 12 in Municipio) le donne vittime di violenza ma anche chi vuole aiutare una amica, la mamma o una persona cara che subisce forme di violenza, attraverso un ascolto privo di giudizio. Per le situazioni più pericolose mettiamo in campo programmi di protezione e dobbiamo davvero tanto alla rete che si crea con istituzioni e scuole” conclude.
Nel frattempo alcuni palloncini rossi volano in alto. “Sono per Ishrak” spiegano i ragazzi coinvolti nel flash mob.
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