Eventi e cultura
22 Novembre 2019
Alla Sala Estense “L’inganno”, la storia di riscatto di Alessandro Gallo

La Tempesta che scaccia la paura della Camorra

di Redazione | 3 min

Leggi anche

di Federica Pezzoli

Figlio di Gennaro Gallo, cugino di Cristina Pinto, alias Nikita, due nomi pesanti della Camorra, parentele difficili da scrollarsi di dosso. E infatti Alessandro Gallo, classe 1986, queste cicatrici le porta “sulla carne” come segni indelebili, ma è stato capace di ricominciare, in un’altra città, che gli è sembrato un altro mondo. A fargli cambiare strada è stata una “Tempesta”: il testo di Shakespeare nella versione di Eduardo De Filippo. E da allora non ha più smesso di fare teatro, di scrivere e di parlare di legalità con i ragazzi.

A quarantotto ore dal debutto ufficiale a “Politicamente Scorretto”, la rassegna bolognese organizzata da Carlo Lucarelli, Alessandro Gallo ha presentato mercoledì sera alla Sala Estense all’interno del cartellone “La società a teatro” il suo ultimo lavoro, “L’inganno”, finalista al Premio Scenario di Bologna 2019.

In questo monologo, partendo dal suo vissuto, Gallo disegna, con ironia, rabbia e dolore i volti dei ragazzini della ‘paranza’, che imparano a conoscere la vita tra le strade della periferia di una Napoli madre-coraggio, “una mamma che non ti dice mai ti amo”, dove il colore dominante è il grigio del cemento e della solitudine. “L’inferno è vuoto, tutti i diavoli abitano qui”, recita il titolo del primo dei capitoli della narrazione.

A fare la differenza, nel suo caso, sono la madre – l’unica figura femminile a cui viene data la voce e il corpo di Ada Roncone – e la professoressa di scuola media che gli ha fatto conoscere il teatro e che poi a 18 anni gli ha indicato la strada per il Dams di Bologna: una “guida”, come ha detto Gallo nell’incontro con il pubblico a fine serata, “che ci ha aiutato a scegliere una strada diversa, senza mai giudicare. Ci ha fatto capire che era arrivata la Tempesta e noi potevamo e dovevamo ricostruire” una realtà diversa. Il messaggio di Alessandro è che da “quell’inferno si può uscire”, l’importante “è saper riconoscere ciò che inferno non è”, come ha affermato Daniele Lugli del Coordinamento di Ferrara di Libera Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, ospite della serata.

A Bologna, in Emilia Romagna, dove tutt’ora Alessandro vive e lavora con la sua associazione Caracò, con la quale porta avanti progetti nel campo dell’educazione alla legalità con il teatro civile e l’editoria, ha trovato una terra e una comunità “accogliente, che sa ascoltare”.

Tanto che nel 2012 finalmente ha trovato il coraggio di iniziare a raccontare la storia della sua famiglia: “non vi odierò mai, ma non chiedetemi ancora di essere come voi”, afferma nel suo spettacolo. Ed è come ‘emiliano d’adozione’ che ha messo in guardia il pubblico: le mafie al Nord ci sono da anni e il favore più grande che possiamo far loro è continuare a pensare che siano solo un problema del Sud.

“Il problema non è la camorra, il problema siete voi”: è l’inganno, l’illusione che denuncia Gallo nello spettacolo, perché la loro forza sta nella nostra indifferenza. E tornano alla mente le parole di Nando Dalla Chiesa: “il vero potere della mafia è fuori dalla mafia”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com