Comacchio
22 Novembre 2019
La strana colorazione comparsa nei giorni scorsi ha dato il via ad analisi e approfondimenti, il biologo: "Dovuto a scarsa ossigenazione, è tuttavia un segnale da non trascurare"

Acqua purpurea nella Valli, il Parco rassicura: “Fenomeno anomalo ma del tutto naturale”

di Redazione | 3 min

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Comacchio. Ha destato non poco scalpore, nei giorni scorsi, la sospetta colorazione ‘purpurea’ delle acque in alcune aree delle Valli di Comacchio, nei pressi della penisola di Boscoforte e in località Umana. Il fenomeno, segnalato anche dai cacciatori e dal consigliere comunale leghista Umberto Cavallari direttamente al sindaco, è da giorni sotto osservazione da parte del Parco del Delta del Po, come conferma un’informativa diffusa in queste ore referenti scientifici dell’ente.

“Fin dalla sua prima comparsa intorno al 19 novembre, la formazione delle chiazze purpuree su una superficie valliva di circa 400 metri quadri è sotto attento monitoraggio” spiegano dal Parco del Delta. “Il fenomeno, non ha determinato fenomeni di stress o morie per la fauna selvatica, ma per analisi più approfondite è stata attivata la collaborazione con Arpae e sono stati prelevati campioni già conferiti ai laboratori dell’Università di Ferrara”.

Dalle prime analisi, il fenomeno è stato giudicato “anomalo ma del tutto naturale nelle sue dinamiche e non riconducibile a scarichi di natura antropica” da Giuseppe Castaldelli, docente Unife e referente scientifico del Parco. “La colorazione purpurea delle acque dipende dalla proliferazione di un particolare gruppo di microorganismi, i batteri purpurei dello zolfo, tipici di ambienti confinati dove l’ossigeno scarseggia a causa di accumulo di sostanza organica e/o per condizioni di ipersalinità”.

“Quando, per concomitanza di vari fattori (primo fra tutti le alte temperature estive e il prolungarsi della buona stagione), si verifica un consistente accumulo di sostanza organica sul fondale e una scarsità di ossigeno nell’acqua di fondo, allora tali batteri passano dal fondo alla superficie, colorandola di porpora” aggiunge il biologo Mattia Lanzoni per conto del Parco del Delta.

“Questo fenomeno – ribadisce l’Ente – non è riconducibile a nessuno scarico o derivazione idrica, considerato che tutti i sifoni presenti sul lato Reno, pubblici e privati, erano infatti chiusi in questo periodo. L’acqua purpurea è tuttavia un segnale importante, non trascurabile e costantemente monitorato, giorno dopo giorno, dal Parco: indica infatti uno stato di crescente deossigenazione dell’ambiente vallivo, che si è sviluppato secondo processi microbici naturali, eutrofizzazione e in sinergia con l’aumento generale delle temperature”.

Sempre Lanzoni spiega che probabilmente la colorazione “sparirà naturalmente appena la massa d’acqua sarà rimescolata e riossigenata da un vento forte, probabilmente già dalla fine di questa settimana. I segnali rilevati negli ultimi mesi ci dicono che non c’è un pericolo contingente per le valli di Comacchio, dove, a conferma della buona gestione, le produzioni ittiche sono in graduale e costante aumento. Serve tuttavia mantenere alto, anzi altissimo, il livello di guardia perché in uno scenario aggravato dal cambiamento climatico, la gestione e in particolare la regolazione idrica, per cui continuamente si sta impegnando il Parco, risulta vitale per la sopravvivenza di questi ambienti così delicati e messi a dura prova”.

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